A CHI GIOVA SPUTTANARE IL TENENTE COLONNELLO FABIO CAGNAZZO? SARA' UN'INCHIESTA, SPERIAMO VELOCE E SCRUPOLOSA, A STABILIRLO
Fabio Cagnazzo, tenente colonnello dei carabinieri, capo della sezione catturandi dell'Arma del Gruppo di Castello di Cisterna, ha arrestato assieme ai suoi colleghi decine di camorristi. Molti di questi camorristi erano latitanti da anni, facevano parte dello speciale elenco dei trenta criminali più pericolosi. Molti erano del clan degli scissionisti. Fabio Cagnazzo lo conosco da anni. Persona schiva, riservata, attaccato alla divisa, con un senso dello Stato che ha servito finora fuori dal comune. Apprendere che c'è un rapporto di polizia giudiziaria sul tavolo di un magistrato che lo accusa di essere stato troppo tenero con un clan della camorra (lo scrive oggi il Corriere del Mezzogiorno) mi intristice, sconcerta, sgomenta. Se fosse vero, accertato, stabilito da un giudice, non ci crederei. Siccome siamo a livello di accuse, di iscrizione del tenente colonnello nel registro degli indagati come atto dovuto, e, siccome mi pare di capire che si tratta di accuse che arriverebbero da chissà quali collaboratori di giustizia, allora mi viene da pensare. E se ci fosse un piano per eliminare un investigatore che, numeri alla mano, è tra i migliori in circolazione? Per me Cagnazzo è una persona perbene. Spero esca da questo incubo quanto prima. E spero che se, come penso, verrà stabilito che quanto detto dai pentiti sono tutte fandonie, si cerchi di capire a chi giovava sputtanare Cagnazzo. Siamo oramai all'assurdo. Il generale Ganzer del Ros accusato di essere un narcotrafficante, Mori amico di Totò Riina e magari Provenzano, Cagnazzo addomesticato dai camorristi. Ma che paese è questo?
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