NAPOLI, UNA MESSA PER RICORDARE GIORGIO NUGNES. MONITO CONTRO L'INDIFFERENZA

La morte di Giorgio Nugnes, che non ha trovato nella sua comunità la speranza necessaria per andare avanti, "segna la vita di tutta la città, interpella tutti": il monito arriva dall'altare della chiesa delle clarisse di Piazza del Gesù, durante la messa per l'ex assessore comunale, che si è suicidato ieri. "Un uomo che ha voluto bene a Napoli, che si è preso cura della citta", ha detto il frate minore Salvatore Vilardi. In una comunità che lo ha lasciato solo. Alla funzione religiosa, voluta dalla Giunta comunale, hanno partecipato il sindaco Rosa Russo Iervolino, molto commossa, parlamentari ed esponenti dell'amministrazione comunale e regionale del centrodestra e del centrosinistra. "Questo gesto non può non interpellarci tutti, in maniera diretta o indiretta, in modo più o meno esplicito - ha detto il celebrante - Se in questo tempo il nostro fratello si fosse trovato di fronte un sorriso, una parola buona anzichè l'indifferenza nella quale si è trovato...". Parole dure contro l'indifferenza: "Troppo spesso l'amicizia è radicata negli interessi. Dobbiamo imparare a volerci bene per quello che siamo non per quello che abbiamo. La disumanizzazione conduce alla disperazione, all'angoscia alla solitudine, e a gesti estremi". "Invito tutti a continuare a impegnarci - ha concluso - perchè a Napoli vi sia una nuova civiltà dell'amore, una civiltà dove la vita si fonda non sull'interesse personale, ma sul progresso e sul bene comune. Solo allora questa morte non sarà stata inutile".

Commenti

Anonimo ha detto…
GIORGIO VIVRAI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI E SOLO CHI TI HA CONOSCIUTO PUò RICONOSCERE IN TE L'ONESTA',LA LEALTà,LA SEMPLICITà E L'UMILTà CHE POCHI HANNO....TU ERI QUESTO ED HAI PREFERITO UN MONDO MIGLIORE.ciao giorgio,ci mancherà il tuo sorriso di bimbo innocente!
Anonimo ha detto…
Credo che sia ora di finirla con i processi presunti, conoscevo Giorgio da 25 anni ed era una persona perbene. Dovrebbero tutti avere il pudore di star zitti, visto che i giornalisti non spendono parole quando si tratta di parlare dei vari Colaninno & C, oppure di tutti i condannati che in parlamento li rappresentano sia di destra che di sinistra. Poi se vogliamo andare nello specifico delle intercettazioni non credo abbia ucciso nessuno, ha tentato soltanto di dare un contributo per far si che in quella terra già martorizzata in passato da sversamenti di ogni genere non si perpetrasse un ulteriore abuso dello stato, ha difeso il suo territorio cosa che avrebbe fatto chiunque di noi. Quindi bisogna smetterla con i falsi moralismi, i giudici hanno fatto sicuramente il loro dovere, ma i giornalisti sono stati per l'ennesima volta soltanto degli "accattoni di carta". Senza rancore. Ciao Giorgio!