ITALIANI BRAVA GENTE....DEI NAPOLETANI NON SAPREI!

Ci sono tre napoletani quasi certamente sequestrati da quattro agenti della «Policia municipal» di Tecalitlan (arrestati) che per soldi li avrebbero poi “venduti” a qualche banda che controlla ogni traffico criminale nello Stato Federale di Jalisco, sud del Messico.
É dal 31 gennaio, dunque da un mese, che questi tre uomini (Raffaele Russo, suo figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino) sono a tutti gli effetti desaparecidos ovvero scomparsi. Il dibattito più importante che si è svolto sui media italiani (ho il passaporto italiano anche io) é se questi tre napoletani (dunque anche loro italiani) fossero magliari, camorristi o narcos. Interessa poco sapere che fine hanno fatto, cercarli, comprendere se sono vivi, se li hanno uccisi, se qualcuno chiede un riscatto. Ci si vergogna quasi di questi tre napoletani (italiani) e del dolore delle loro famiglie. Perché questi hanno delle famiglie, come tutti noi.

Allora, e lo dico con rispetto per chiunque: mettiamo che questi tre napoletani sono dei poco di buono. E Raffaele Russo aveva dei conti con la giustizia sicuro da scontare in Italia. Questa considerazione inutile che ho letto e ascoltato in tv le poche volte in cui si é parlato di questi tre desaparecidos napoletani, dunque italiani, cambia forse qualcosa? Intendo dire: se un italiano va in Messico deve mettere in conto di essere rapito dalla polizia, venduto a clan criminali e forse uccisi senza che nessuno in Italia se ne fotta? O questa regola vale solo per gli italiani provenienti da Napoli?

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