I DOLORI DI DON MATTEO PER LE BANCHE ITALIANE CHE TRUFFANO I RISPARMIATORI

L’ex premier Matteo Renzi, segretario eletto democraticamente dai Dem in regolari congressi ma non si capisce perché poi contestato ogniqualvolta dice qualcosa di sensato, è alle prese con la vergogna italiana delle banche salvate con i nostri denari (parlo dei soldi degli italiani). Parlo non delle banche ma di “quelle banche”’che dopo aver raggirato, truffato milioni di italiani vendendo loro prodotti finanziari truffaldini ora dovrebbero pagare, con i loro management, certi comportamenti criminali. Renzi dice una cosa, sia detto senza offesa, banale: il Sistema di Vigilanza di Banca d’Italia non poteva non sapere che alcune banche erano decotte e si comportavano in maniera truffaldina. E dunque sarebbe opportuno capire perché i funzionari di Palazzo Koch non hanno capito, non hanno saputo cosa accadeva, non hanno inteso alcuni segnali oppure hanno omesso di fare il loro dovere. Cioè questo Renzi dice una cosa sensata. Dice che se qualcuno ha sbagliato deve pagare. È una roba democratica. Non ha proposto l’omicidio del governatore di Bankitalia Visco. E però da quando ha detto questa cosa sensata () l’estabilishment politico-imprenditoriale-istituzionale lo sta prendendo a fucilate mediatiche. Nel suo partito dicono che ha sbagliato. Anzi lo accusano di grillismo. Vuoi vedere che grillismo è diventato sinonimo di buonsenso in politica? Lo dico sempre con il massimo rispetto: Dem vuol dire Democratici non dementi. Renzi ha parlato da politico connesso alla opinione pubblica, non sta incitando alla insurrezione armata contro Palazzo Koch e nemmeno sta attentando alla Costituzione. Le censure a Bankitalia sono state mosse con una mozione parlamentare. E la mozione parlamentare è uno strumento previsto dalla Costituzione. Almeno la scemenza di accusarlo di essere sovversivo (l’ho letto in un editoriale) potrebbero risparmiargliela. 

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