SMALTIRE SUBITO IL PIC NIC DI PONTIDA, CURARE NAPOLI E FAR RINASCERE L'ORGOGLIO DEL SUD

La manifestazione di Pontida ha riscosso indubbiamente successo. È stato un happening politico pacifico (non avevo dubbi io) e allegro.

Chi sperava (a Napoli come a Roma o a Milano) in scontri e chi ha provato a fomentarli prima è rimasto deluso. Sono stati espressi valori come il pacifismo, la tolleranza, l'accoglienza, la valorizzazione delle identità (c'erano anche i terroni del nord) che in questi tempi non fa mai male ricordarli e ricordarceli. Si è data soverchia ulteriore pubblicità (immeritata a mio modesto parere) alla Lega e a Salvini, ma sottolineare certi contenuti populisti e razzisti del messaggio leghista non è mai un male. C'era molta gente. Non so quanto fosse trash quel che di Napoli è sbarcato a Pontida (mi riferisco a titolo di giornali) perché non c'ero e non so giudicare cose che non conosco direttamente. So che la scampagnata a Pontida, il pic nic sui prati della Bergamasca ci fa dimenticare per qualche giorno (sui giornali) gli affanni quotidiani di Napoli ma non li cancella. Per fortuna il sindaco di Napoli è rimasto a Napoli, resta a Napoli ogni giorno e lavora pure 18 ore al giorno per sette giorni a settimana perché ha compreso più di ogni altro che va bene coltivare sogni, alimentarli anche ma poi c'è la dura realtà con cui fare i conti. E i conti purtroppo a Napoli non tornano mai. De Magistris ha raccolto Napoli con oltre un miliardo e mezzo di debiti e 850 milioni di euro di disavanzo. Non essere falliti è stato già un miracolo reso possibile dalla sua cocciutaggine e dal suo orgoglio napoletano. Ora però ci sono altre sfide e altre pesanti eredità sul groppone di Napoli: mettere a reddito il patrimonio immobiliare e usarlo (anche politicamente) per la comunità. Capire cosa fare con i debiti che arrivano dalla vergognosa ricostruzione post sisma e dalla criminale gestione dei rifiuti. Insomma dopo Pontida e dopo aver smaltito la birra e qualche spinello si torni a pensare a Napoli, ai napoletani che soffrono, agli ospiti di Napoli che devono essere felici non tanto delle bellezze di Napoli (quella c'è) ma dei buoni servizi che devono trovare turisti e napoletani. Napoli è la città del futuro perché è l'unica realtà metropolitana dove c'è una forte identità che fa presa su tutto il Sud, una storia ed un passato unitario, un futuro radioso perché è nelle mani della parte più giovane, dinamica e innovativa di questo Paese. Favorire questi giovani, aiutarli a restare significa favorire la rinascita del Sud. Ci si divida anche su come arrivare a questi obiettivi, ma non si perdano mai di vista: occupazione, giovani, stroncare le mafie con forza, difesa del territorio e delle bellezze naturalistiche, paesaggistiche e artistiche di questa parte del Paese ha in quantità che il mondo ci invidia.

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