SEQUESTRATI ALLA CAMORRA DECINE DI MILIONI DI EURO DEPREDATI A NAPOLI E RICICLATI A MILANO E IN SVIZZERA


Il meccanismo mafioso di riciclaggio del denaro sporco delle mafie è quasi sempre lo stesso. Le risorse vengono razziate al Sud (usura, estorsioni, economia del vizio come droga, prostituzione, azzardo) e investite poi in attività economiche legali al Nord o peggio ancora milioni di euro che finiscono in conti cifrati delle banche Svizzere, paese considerato ancora paradiso fiscale dalla camorra napoletana che ha forti insediamenti umani ed economici soprattuto a Lugano. E questa è una bella storia di antimafia che vogliamo raccontarvi oggi. Perché la Direzione investigativa antimafia, la Dia, il centro operativo di Napoli,  mentre vi parliamo ha suoi uomini e donne a Lugano e altre località della Svizzera e a Milano, che stanno eseguendo sequestri di beni immobili, attività commerciali e conti correnti per un valore di alcune decine di milioni di euro… ad una famiglia di imprenditori della zona di S. Lucia, zona meravigliosa del lungomare di Napoli, storicamente dedita al contrabbando di sigarette fino agli anni ’90, poi impegnata in attività usuraie. I proventi di questi delitti, parliamo di decine di milioni di euro, sono stati negli anni investiti in attività di ristorazioni in molte città italiane, oltre che a Napoli. Nel 2011 a questa famiglia, i Potenza, nomen amen viste le disponilità finanziarie, furono sequetrati dieci milioni di euro, di cui 9 in contanti…nascosti a casa loro. Una somma di denaro spropositata che il capostipite della famiglia, peraltro titolare di pensione di invalidità e pensione sociale Inps, non poteva certo giustificare. 

Ora con le ultime indagini patrimoniali della Dia, si è scoperto che 
una parte consistente delle principali attività di ristorazione del lungomare di via Caracciolo e del quartiere di Chiaia costituivano il frutto del reimpiego di capitali illeciti, in parte anche riferibili a Lo Russo Salvatore, boss della camorra oggi collaboratore di giustizia nonché della stessa famiglia POTENZA, in particolare a POTENZA Mario (o’ chiacchierone) e POTENZA Bruno, i quali, esponenti storici fino a tutti gli anni ’90 del contrabbando di sigarette, si sono poi dedicati stabilmente all’usura nel cui ambito reinvestivano gli stessi proventi così accumulati nel corso degli anni.
Il riciclaggio del denaro sporco veniva fatto nelle attività di ristorazione e in campo immobiliare a Napoli e a Milano.
Le attività investigative, confortate anche dalle sentenze di condanna penali definitive, hanno fatto emerge che i POTENZA hanno impiegato in attività economiche ed immobiliari il denaro proveniente dalle loro intraprese attività illecite, proseguite anche dopo il decesso del capostipite POTENZA Mario, alias “o chiacchierone”: le indagini societarie e finanziarie hanno, infatti, disvelato un ingente patrimonio accumulato nel corso degli anni - frutto delle attività illecite che hanno portato alla condanna dei fratelli Bruno, Salvatore ed Assunta - che è stato reinvestito in numerosi immobili e locali commerciali ma, anche, in parte “collocato” su rapporti finanziari riconducibili agli stessi ed accesi presso istituti bancari elvetici. Tali ultime operazioni finanziarie con la Svizzera sono state oggetto di penetranti investigazioni nonché di una rogatoria internazionale che ha consentito il sequestro delle ingenti somme di denaro “messe al sicuro” in territorio elvetico; per questo motivo le operazioni sono state estese presso l’istituto di credito BSI Bank di Lugano.
Sempre con riferimento al trasferimento di risorse finanziarie in territorio estero ed al successivo rientro di parte di tali capitali dopo l’adesione alla procedura di “voluntary disclosure” - si è avuto modo di accertare ulteriormente la consistente sproporzione fra la capacità reddituale dei proposti e le effettive disponibilità patrimoniali e finanziarie a questi riconducibili, nonché di verificare il flusso finanziario con cui veniva acquistata un un’attività di ristorazione sita nel pieno centro di Milano, non distante dal Duomo meneghino, con l’accoglimento della proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale avanzata dal Direttore della D.I.A. da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli.
Le ulteriori investigazioni effettuate da personale del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli consentivano di svelare l’esistenza di un ulteriore ingente patrimonio immobiliare.
Infatti, con i decreti di sequestro emessi dal Tribunale di Napoli - Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione, che ha colpito i proposti, venivano sottoposti a sequestro interi patrimoni aziendali di società sia napoletane che milanesi, nonché numerosi immobili di pregio, rapporti finanziari, appezzamenti di terreno e diversi autoveicoli.
In particolare, nell’odierna mattinata, in Napoli, Volla e Milano, gli investigatori della DIA hanno sottoposto a sequestro i seguenti beni (tra cui il noto ristorante “Donna Sophia dal 1931” in centro a Milano e la sala ricevimenti già nota come “Villa delle Ninfe” a Pozzuoli) nella diretta disponibilità di tutta la famiglia POTENZA:
nr. 24 immobili, tra terreni e appartamenti;
nr. 6 società, e in particolare:
·     Totalità delle quote sociali ed intero patrimonio aziendale della società denominata “Marass s.r.l., avente sede legale in Milano corso Porta Ticinese nr. 1.
Ha come oggetto sociale la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande […].
·     Quote pari al 50% dell’intero capitale sociale de “Il Golfo di Napoli s.r.l.” con sede legale in Napoli alla via N. Sauro nr. 30/31/32 angolo C. Console nr. 1.
Ha come oggetto sociale la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, […].
·     Quota del 20% della società “La Galleria del Gioco s.r.l.”, con sede legale in Napoli alla via Ponte di Tappia nr.62.
L’oggetto sociale riguarda la raccolta e l’accettazione di scommesse sportive, […].
·     Intero patrimonio aziendale dell’impresa individuale denominata “NOAH cafè di POTENZA Giuseppina”, con sede legale in Giugliano in Campania alla via Lago Patria nr.7. Ha come oggetto sociale l’esercizio di bar.
·     Quota pari al 20 % dell’intero capitale sociale della società denominata “Mpower s.r.l.”, con sede legale in Napoli alla via Antonio Gramsci nr.13.
Ha come oggetto sociale l’attività di ristorante, bar, […].
·     Totalità delle quote sociali ed intero patrimonio aziendale della società denominata “REMIR Immobiliare s.r.l.”, con sede legale in Napoli alla via Antonio Gramsci nr.13;  Ha come oggetto sociale l’acquisto, la permuta, la costruzione, la gestione, l’affitto e la vendita di immobili […].
·     Totalità delle quote sociali ed intero patrimonio aziendale della società denominata “Power s.r.l.”, con sede legale in Napoli alla via Riviera di Chiaia nr.270. Ha come oggetto sociale la somministrazione al pubblico di cibi, bevande alcooliche e non […].
·     Totalità delle quote sociali ed intero patrimonio aziendale della società denominata “Noah s.r.l.”,  con sede legale in Napoli alla via Antonio Gramsci nr.13.  Ha come oggetto sociale la somministrazione al pubblico di cibi, bevande alcooliche e non […];
 
nr. 65 rapporti finanziari;
nr. 4 autovetture.

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