L'ITALIA DI ALFANO È DIVENTATA UN NANO POLITICO INTERNAZIONALE

La politica estera italiana la esprime il Ministro che siede alla Farnesina. E il ministro è Angelino Alfano, capo di un minuscolo partito che manco più il nome (per mia ignoranza) riesco a ricordare: Ncd o forse Ap o forse Ad. Insomma non lo so.
Mentre il Potus Donald Trump ordinava l'attacco missilistico sulla base siriana che avrebbe ospitato i velivoli usati per sganciare il gas nervino sui civili, il ministro Alfano provava a convincere un "suo" senatore diventato presidente della Commissione Affari Istituzionali a dimettersi per far posto ad un renziano perché manovre di potere (questo sarebbe potere) avrebbero rotto gli accordi di maggioranza e metterebbero a rischio addirittura la tenuta del governo Gentiloni. Pensate il danno per il Paese.
Mentre a Stoccolma un altro Tir veniva lanciato su civili inermi causando un'altra strage, il ministro Alfano era impegnato a cacciare il "suo" senatore, tal Torrisi, già assai compreso  e convinto di essere nel luogo delle istituzioni che non farà mai la nuova legge elettorale. Insomma intorno a noi si spara, si uccide, si usa il Sarin, si lanciano missili e il ministro degli Esteri è a casa sua a Roma a riflettere su cosa fare per farsi rieleggere al prossimo giro.
Mentre Trump e Vladimiro Putin esibiscono i muscoli e si confrontano in una nuova guerra fredda che rischia anche una escalation militare già che nel frattempo la Nato sta schierando truppe nei paesi baltici e in Polonia, Alfano dialoga con Denis Verdini su cosa fare con Berlusconi in vista delle prossime elezioni. Mentre i migranti continuano ad arrivare a migliaia in Italia spinti dalla guerra e dagli eccidi in medioriente e da fame, carestie e massacri nell'Africa subsahariana, Alfano dialoga con Renzi per tenere in piedi Gentiloni e rimandare le elezioni per organizzarsi meglio o forse per aspettare tempi migliori che non arriveranno mai più. E così mentre la politica estera italiana è nelle mani di singoli ambasciatori per fortuna bravi, la politica in Italia, per non far sfigurare Alfano, sui temi cruciali del terrorismo, immigrazione, Siria, Libia e altri focolai di guerra alle porte si divide tra chi è per Trump e chi si schiera con Putin. Nessuno si schiera al fianco dell'Italia. Un Paese che esiste solo sulla carta geografica ma che è sparito dai radar politici internazionali. 

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