LA PONTIDA LEGHISTA E INDIPENDENTISTA FA LE BARRICATE PERCHÈ HA PAURA DELL'ARRIVO DEI BARBARI NAPOLETANI


Volendo un pochino banalizzare la questione, diciamo che c’è un gruppo di napoletani, non sappiamo quanto nutrito, che avrebbe (o meglio ha) intenzione di ricambiare, a titolo di cortesia, la pacifica visita di Matteo Salvini a Napoli dell’11 marzo passato, andando a fare una passeggiata a Pontida. Che cos’è Pontida? Giusta osservazione. Pontida è il comune della Bergamasca da sempre roccaforte e luogo simbolo della Lega Nord.
Che cos’è la Lega Nord per l’indipendenza della Padania? Boh, non lo so! Pure questa Padania non so cosa sia. Fatevelo spiegare da qualcuno! O andate su google, consultate wikipedia, comprate una rivista porno, provate a capirci da soli. Io credo sia un errore della storia (uno dei tanti) ed un orrore generato dal sonno della ragione. Comunque non lo so e se lo sapessi non ve lo spiegherei per evitare che il saputello di turno mi viene  poi a fare la lezioncina di storia delle ignominie d’Italia. In ogni caso sui prati di Pontida vengono celebrati ogni anno, da 25 anni a questa parte, gli stati generali dell’indipendentismo (pare si dica così) padano, cispadano, cisalpino, dolomitico. Insomma è lì, in quel posto, dove ci sta pure la signora con la bandiera tricolore mischiata  alle mutante verdi, che si fanno quelle cose strane come l’inizio della sceneggiata dell’ampolla con l’acqua del Po (sulla cui limpidezza Dio ci perdoni se non ci soffermiamo). È sempre lì che si fanno quelle cose strane con le croci celtiche, dove il sole delle Alpi viene usato anche sulla carta per pulirsi il culo, dove vendono i bambolotti di Alberto da Giussano (non mi chiedete chi è, non lo so), dove si organizza il concerto di Van Der Sfroos (il Nino d’Angelo della Bassa). È il posto dove si organizzano i comizi paesani, dove a turno sul palco si esibiscono delle persone che leggono il loro discorso sul Sud mafioso, sul sud sporco, il sud cattivo, il sud sprecone, il sud brutto. Meno peggio del Nord ma loro si masturbano così, si fanno coraggio con l’onanismo. Insomma chiunque voglia dire qualcosa di insultante o razzista sul Sud e su Napoli, sui prati di Pontida è sempre benvenuto. Ora su questi prati di Pontida il 22 aprile vogliono andarci un po’ di napoletani. Credo che vogliano ascoltare i signori con le mutande verdi che discettano sul sud. Credo vogliano manifestare dissenso. E credo di aver capito che vogliono organizzare anche loro una manifestazione a Pontida: “La giornata dell’orgoglio antirazzista, migrante e meridionale”. Pare che in Italia ci sia libertà d’espressione e di manifestazione del pensiero purché sia fatto in maniera pacifica. Come è accaduto a Napoli per l’arrivo di Salvini l’11 marzo. Ve lo ricordate?  Ecco a questa spedizione di napoletani a Pontida come ha risposto il sindaco di questa triste località della bassa Bergamasca? Niente di meno che con una ordinanza con cui chiude praticamente l’intero comune e rinchiude tutti i signori di Pontida in casa. Forse per paura dell’arrivo dei barbari dal sud? Boh, non l’ho capito. Ho capito che il 22 aprile, giorno in cui un gruppo di napoletani (non so quanto nutrito) ha deciso di andare a Pontida, il sindaco di questo comune ha chiuso il centro storico, le scuole, gli uffici, i negozi, persino il cimitero.  Pure i morti sono stati obbligati a rimanere rinchiusi nelle bare e a non  uscire di notte. Ma perchè hanno paura a Pontida? Perchè temono i centri sociali. Ma come con tutti i mafiosi del mondo che risiedono da decenni DA quelle parti hanno paura dei centri sociali?

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