TAVERNA DEL RE È LA PIÙ GRANDE DISCARICA ILLEGALE D'EUROPA. SPERIAMO SE NE ACCORGANO ANCHE I MAGISTRATI



Io credo ci sia poco da commentare davanti a certe immagini. Pochi secondi che dicono molto. Le immagini le ho girate qualche ora fa a Taverna del Re ovvero nella città della Monnezza, tra Giugliano e Villa Literno, grazie ai buoni uffici del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. Lui dava copertura al mio lavoro di giornalista, assumendosi responsabilità e rischi che poteva fottersene, e mi consentiva di mandare in onda su sky tg 24 il disastro ambientale di Taverna del Re. 

Tutto questo mentre un signore (si fa per dire) assai "sereno" urlava, strepitava, minacciava di chiamare i carabinieri per farmi uscire. Cosa aveva da nascondere? Che cosa non avrei dovuto vedere? A parte i tanti strani incendi che stanno mandando in fumo migliaia di tonnellate di rifiuti! Ripeto, migliaia di tonnellate. Chi abita nel raggio di chilometri in quella zona, il 19 Marzo, giorno di commemorazione della uccisione di don Diana e della scarcerazione di uno dei tanti della schiatta dei Zagaria, l'aria era mefitica in tutto il basso Casertano e il napoletano. Ecco che cosa non dovevo vedere! Ecco perché quel signore tanto gentile mi minacciava persino di chiamare i carabinieri! Come se i carabinieri dovessero far paura a me! Sotto quei teloni neri non ci sono i cilindri incellofanati a norma (rifiuti secchi) pronti per essere infilati in un inceneritore (in Italia o all'estero). Lì sotto c'è Monnezza. Rifiuti tal quale. Due milioni e mezzo di tonnellate di Monnezza tal quale. Una gigantesca discarica illegale. Rifiuti che devono essere di nuovo imballati (ed è quel che fanno) dopo aver scartato copertoni, materiale radioattivo ospedaliero e altri rifiuti tossici e nocivi che non possono essere bruciati. Rifiuti che stanno per ora seppellendo (non bruciando) nelle discariche in Portogallo. Ora io non devo fare il pippotto a nessuno, non devo fare la morale a nessuno, non devo dire a nessuno quello che si deve o non si deve fare ma ho certo l'obbligo morale prim'ancora che professionale di mostrarvi questo schifo. E siccome chi legge non è stupido, è bene che ci diciamo la verità. Il disastro che è stato fatto a Taverna del Re non ha eguali in Europa. Le risorse da impegnare per bonificare terre e falde acquifere devono essere commisurate all'abominio commesso in nome del Dio Denaro che ha arricchito certa Monnezza della politica, certa feccia dell'imprenditoria nera e la camorra più spietata che ancora oggi riesce a nascondere i soldi che ha lucrato sulla pelle della gente che moriva, muore e morirà mentre tanti pseudo scienziati (il mio amico Antonio Giordano, scienziato vero, dice "faccio fatica a definirli colleghi") e presunti intellettuali senza intelletto continuano a masturbare i pochi neuroni che circolano nelle loro testoline e provano a giustificare o a circoscrivere un disastro inimmaginabile con certi deliri onanistici impareggiabili. Fate attenzione (anzi facciamo attenzione, io sono napoletano di formazione napoletana), non abbassate la guardia sulla questione veleni o terra dei fuochi o come cavolo volete chiamare questo cancro che ci uccide: non è cambiato ancora nulla. Ci sono troppe resistenze. E la camorra ha ancora due piedi nel ciclo dei rifiuti. Non c'è da criminalizzare la classe politica tout court ma bisogna stare per strada, vigilare e affrontare questo disastro come quando don Maurizio Patriciello lo impose all'attenzione dei media distratti. Non spegnete la luce, i vostri fari su questo dramma ambientale e sanitario perché è sicuro che domani, quando ancora siete giovani, accenderanno un lumino sulla vostra tomba o su quella dei vostri cari. Forza e coraggio. Si continua a travagliare. Con intelligenza e lasciando imbrodare i soliti rivoluzionari della tastiera che fingono di combattere battaglie che hanno già perso perché se le sono vendute.

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