MAZZETTE MILIONARIE PER L'APPALTO SISTRI, ANCORA ARRESTI E SEQUESTRI DI BENI

Le accuse sono quelle di associazione per delinquere e corruzione. Gli indagati che sono stati arrestati a l’alba e posti ai domiciliari dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli sono Lorenzo BORGOGNI, ex Direttore Centrale Relazioni Esterne di Finmeccanica, Stefano CARLINI,  ex Direttore Operativo della Selex Service Management S.p.a. (società controllata del Gruppo Finmeccanica), e  gli imprenditori romani Vincenzo Berardino ANGELONI (anche ex parlamentare del Pdl) e Luigi MALAVISI
E’ un filone di indagini di un’inchiesta molto delicata e ampia che coinvolge il colosso Finmeccanica ed alcune aziende controllate, e che nell’aprile del 2013  consentì alla procura distrettuale antimafia di Napoli di richiedere altri 22 provvedimenti di custodia cautelare, 3 in carcere e 22 ai domiciliari… Tra gli indagati c’era anche l’allora sottosegretario a Palazzo Chigi, con Mario Monti Premier, il professor Carlo Malinconico. Gli inquirenti indagano sul Sistri, acronimo di Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti… appalto stimato in circa 400milioni di euro del Ministero dell’ambiente  …  mai entrato in funzione e diventato - a giudizio dei magistrati dell’Antimafia di Napoli - fonte di corruzione sia nella fase di aggiudicazione dell’appalto che in quella di esecuzione delle opere. Appalto su cui è stato difficile indagare perché -incredibile ma vero - era stato apposto il segreto di Stato. Ulteriori indagini dopo quegli arresti hanno consentito ai finanzieri di accertare che, attraverso un articolato sistema di false fatturazioni e sovrafatturazioni nei rapporti tra la Selex Service Management S.p.a. e le molteplici società affidatarie compiacenti, erano stati creati cospicui “fondi neri”, destinati, secondo la ricostruzione della procura di Napoli, al pagamento di tangenti,  anche mediante la costituzione di società estere in paradisi fiscali del Delaware (Stati Uniti d’America) e l’apertura di conti correnti cifrati in Svizzera.
In tale ambito, sulla base degli esiti investigativi, Angeloni viene descritto dai finanzieri che l’hanno intercettato e pedinato come una sorta di braccio operativo dei vertici di Finmeccanica, occupandosi della richiesta e dell’esazione delle somme di denaro illecitamente accumulate, per recapitarle ai vertici del gruppo industriale. L’imprenditore risultava  anche destinatario di ulteriori somme originate da false fatturazioni, emesse a fronte di fittizi contratti di consulenza, predisposti a nome di una società cartiera appositamente costituita attraverso prestanomi.
Le investigazioni riguardano anche un episodio di corruzione per 4 milioni di euro, parte dei quali consegnati per contanti direttamente negli uffici di Finmeccanica, celati all’interno di due borsoni della società sportiva Valle del Giovenco.

In tale contesto investigativo, sono in corso numerose perquisizioni. 

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