ILO: 26 MILIONI DISOCCUPATI UE,PIU' RISCHI DISORDINI SOCIALI
Si aggrava il dramma della
disoccupazione nell'Unione Europea: negli ultimi sei mesi, un
milione di persone hanno perso il lavoro ed il totale dei
disoccupati ha superato i 26 milioni, ovvero 10,2 milioni in
piu' rispetto al 2008 all'inizio della crisi. Lo denuncia
l'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) mettendo in
guardia dall'aumentato rischio di disordini sociali, anche in
Italia, ed esortando una risposta incentrata sull'impiego.
Secondo l'Ilo, la situazione occupazionale ha continuato a
deteriorarsi dall'introduzione di politiche di risanamento di
bilancio, inoltre le misure di austerita' non hanno trattato le
cause profonde della crisi e rispetto ad altre grandi regioni,
l'Ue e' quella che ha registrato ''l'aggravamento piu'
significativo del rischio di disordini sociali''.
Dopo una pausa nel 2010-2011, la disoccupazione ha continuato
a crescere nell'Ue e non mostra segni di miglioramento. Solo
cinque paesi su 27 (Austria, Germania, Ungheria, Lussemburgo e
Malta) hanno visto i tassi di occupazione superare i livelli
pre-crisi, mentre Paesi come Cipro, Grecia, Portogallo e Spagna
hanno visto il tasso di occupazione scendere di oltre 3 punti
percentuali negli ultimi due anni. L'Italia e' tra i dieci Paesi
dove la ripresa dell'impiego e' stata insufficiente per
ritrovare i livelli pre-crisi. Nel suo studio, l'Ilo osserva che
con oltre 26,3 milioni di europei disoccupati (febbraio 2013),
quasi 6 milioni di posti di lavoro mancano per ritrovare il
tasso di occupazione anteriore alla crisi.
L'Ilo evidenzia inoltre la disoccupazione di lunga durata,
che ''sta diventando un problema strutturale per molti paesi
europei'', la crescita di chi non cerca piu' lavoro perche'
definitivamente scoraggiato e gli ''allarmanti livelli'' della
disoccupazione giovanile (23,5 %). In 19 Stati dell'Ue -
dettaglia lo studio - oltre il 40 % dei senza lavoro sono
disoccupati di lunga durata (12 o piu' mesi). In aumento anche
il rischio di disordini sociali, che stando alle ultime stime e'
di 12 punti percentuali superiore rispetto a prima dell'inizio
della crisi. E tra i paesi che tra il 2010 e il 2012 hanno
osservato il rialzo piu' acuto del rischio di disordini sociali
c'e anche l'Italia, insieme a Cipro, Repubblica Ceca, Grecia,
Portogallo, Slovenia e Spagna.
Per l'Organizzazione del lavoro serve una svolta. ''Se gli
obiettivi di equilibrio di bilancio e di competitivita' sono
importanti, e' fondamentale non affrontarli attraverso misure di
austerita' e riforme strutturali che non affrontano le cause
alla radice della crisi'', serve invece ''una strategia
incentrata sul lavoro in grado di rispondere a obiettivi
macroeconomici e di occupazione'', afferma l'Ilo. Tra le misure
preconizzate, l'accesso al credito per piccole e medie imprese,
contrastare la pressione al ribasso sui salari e l'impiego, il
dialogo sociale e programmi per l'impiego dei giovani.
Commenti