SCAMPIA EMERGENZA NAZIONALE A CHIACCHIERE, LA PERIFERIA DI NAPOLI RISCHIA DI DIVENTARE COME CIUDAD JUAREZ

Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, chiama a rapporto il Capo della Polizia Antonio Manganelli. Vuole un'analisi completa ed esauriente sullo stato dell'arte della faida di Scampia e sulla caccia ai giovani latitanti che sono ritenuti i registi della recente mattanza. In due sono finiti in cella, altri quattro sono ancora uccel di bosco. Il most wanted è Marco Di Lauro, quarto figlio di Paolo di Lauro, il padrino dei narcos di Scampia in cella di isolamento da 4 anni ma comunque il capo. Il Governo dirà basta, prometterà di usare il pugno di ferro nella lotta alle cosche della camorra che stanno insanguinando l'area nord di Napoli, magari nei prossimi giorni inscenerà la solita firma di patti per la sicurezza nel Palazzo della Prefettura di Napoli o l'invio di altri uomini a Napoli in supporto di quelli che già ci lavorano, ma la sostanza del problema non cambierà. La questione non è solo fare blitz in massa tra quei palazzoni dormitorio, sequestrare armi e droga ai pusher, smantellare cancelli, togliere telecamere e arrestare pesci piccoli. La questione è l'intelligence. Il cuore del problema è usare le migliori intelligenze investigative per mettere in galera i capi, i capetti, i criminali che compongono gli squadroni della morte che operano sul territorio, quasi indisturbati. I poliziotti del reparto prevenzione criminale di Roma o Milano, i carabinieri del Battaglione impiegati in quei luoghi fanno un lavoro eccellente di controllo di quei pezzi di territorio dove vengono dislocati, ma non ci capiscono una mazza di quello che accade a poche decine di metri dal loro raggio di azione. Spesso mentre loro smantellano piazze di spaccio o le bloccano, c'è chi si sposta di poche centinaia di metri e continua a vendere cocaina. La vera repressione è dunque mettere in cella i giovani registi di questa seconda stagione di sangue. C'è poi la parte più importante del lavoro che dovrebbe fare lo Stato. Stabilirsi a Scampia. Scampia e Secondigliano devono diventare quartieri di una città civile come Napoli. Allora via le Vele, sì alla costruzione e consegna degli alloggi nuovi, che partano finalmente tutti i progetti di cui si parla da anni: Policlinico, Agraria, Protezione Civile. Insomma, lo Stato occupi Scampia, lo Stato salvi la stragrande maggioranza di persone perbene che vivono in quei palazzoni. Perchè Scampia, per chi non lo sa è Napoli e Napoli è Italia. Ma basta passerelle, patti per la sicurezza e sceneggiate consimili. Segnali concreti. I Napoletani checche se ne pensi non amano le sceneggiate vogliono fatti. Questi assassini strafatti di cocaina non si fermano davanti a niente, stanno trasformando la terza Metropoli d'Italia in Ciudad Juárez, la città messicana dove i narcotrafficanti fanno quello che vogliono, compresi 2mila e passa morti ammazzati all'anno e tra questi molti poliziotti. Vogliamo arrivare a tanto?

Commenti

Luigi Chiosi ha detto…
Paolo, come ho già scritto anche su Facebook, secondo me siamo arrivati al punto che è necessario il varo di leggi speciali per Napoli e la militarizzazione del territorio con l'utilizzo dell'Esercito, altrimenti non se ne esce...