I CASALESI HANNO SMALTITO MILIONI DI TONNELLATE DI VELENI PROVENIENTI DAL NORD, AVVELENATO LA TERRA TRA NAPOLI E CASERTA, UCCISO MIGLIAIA DI PERSONE INQUINANDO LE FALDE ACQUIFERE E DISTRUTTO L'AGRICOLTURA
Esiste un legame sinistro tra smaltimento criminale
dei rifiuti e tasso di mortalità per tutte le patologie tumorali in una vasta
zona tra il Napoletano e il Casertano. E’ tutto scritto in uno studio dell’Organizzazione
mondiale per la Sanità che ha svelato un disastro ambientale di proporzioni inimmaginabili
che potrebbe dispiegare i suoi effetti dirompenti sulla salute di migliaia di
cittadini per i prossimi 50 anni ancora. Ad avvelenare la terra e le falde
acquifere in questa porzione di territorio cuscinetto tra l’area nord est della
provincia di Napoli e sud ovest della provincia di Caserta, parliamo di ben 61
comuni definiti da alcuni scienziati la piccola Chernobil d’Italia, sono stati
i padrini del clan dei Casalesi. L’ultima conferma arriva da un’altra poderosa
inchiesta della procura di Napoli che ha notificato un altro ordine di arresto
a Francesco Bidognetti, alias cicciotto e
mezzanotte, padrino storico della cosca, in carcere al 41 bis da 13 anni…. Risponderanno
delle accuse di disastro doloso, inquinamento delle falde acquifere aggravate
dal metodo mafioso anche altri camorristi e Cipriano Chianese, altro personaggio
chiave dell’inchiesta, ritenuto dagli inquirenti con ironia il ministro dell’ambiente
dei casalesi.
Negli anni 80, scrive la procura di Napoli, quest’uomo,
Bidognetti, diede formale copertura allo smaltimento illegale di rifiuti
tossici e nocivi provenienti dalle industrie chimiche del nord Italia… comprese
31mila tonnellate di veleni provenienti dall’acna di Cengio, smaltiti in questo
impianto, la Resit, mai bonificato benché considerato una bomba ecologica.
Secondo quanto accertato dagli scienziati di cui la procura si è servita oltre
un milione di tonnellate di rifiuti speciali smaltiti in queste zone oltre ad arricchire
la cosca mafiosa dei casalesi ha avvelenato le falde acquifere, contaminato l’agricoltura,
compromesso la salute animale e umana… con la previsione che il picco dell’avvelenamento
e dunque degli effetti nefasti sulla salute di chi in quelle zone ci abita, è
previsto per il 2064…
Ma non è tutto… il dramma dell’inchiesta della
procura di Napoli è che gran parte degli affari dei Casalesi sono stati portati
a termine grazie alla complicità di istituzioni pubbliche e uomini delle
istituzioni, in molti casi, ancora in via di identificazione per poterli
perseguire penalmente..
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