RAVE PARTY A CUSAGO, TAFFERUGLI GIOVANI-POLIZIA. DURANTE LO SGOMBERO RAGAZZA CADE E BATTE LA TESTA. E' GRAVE

Erano ben oltre un migliaio, scatenati tra musica assordante suonata da dj francesi, molti ubriachi, in un'aera dismessa a Cusago, nel Milanese, ultimo approdo del rave party, vietato in Italia, dopo che erano stati allontanati da Trezzo d'Adda e Limbiate in seguito a una segnalazione del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio. Nelle prime due occasioni solo qualche denuncia, a Cusago, invece, e' scoppiato l'inferno, con una ragazza di 22 anni di Cuneo in gravi condizioni per un'emoraggia cerebrale, 40 feriti tra poliziotti e carabinieri intervenuti per lo sgombero e quattro arresti per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. E' stato il questore di Milano, Luigi Savina, a ricostruire personalmente quanto accaduto ieri sera, dopo aver espresso ''dispiacere'' per quanto accaduto alla ragazza e aver elogiato i suoi uomini che in una giornata complicata dal punto di vista dell'ordine pubblico (a Milano si e' svolto anche un corteo) ''hanno fatto per intero il loro lavoro''. A Cusago, prima si e' cercata una mediazione con gli organizzatori, giunti con potenti amplificatori montati a bordo di camion e dotati di generatori elettrici. Poi la musica e' stata fatta cessare e un contingente di poliziotti e' entrato per sgomberare la struttura. E' qui che sono cominciati lanci di bottiglie, calcinacci, sedie, di tutto cio' che i giovani, molti alterati dall'alcool, si sono trovati per le mani. I ravers sono usciti dallo stabile ed e' stato in quale momento che ci sono stati i tafferugli piu' gravi: il lancio di oggetti si e' fatto ancora piu' fitto e gli agenti, totalmente al buio, hanno lanciato dei lacrimogeni, per evitare un corpo a corpo che, fortunatamente non si e' verificato. Alla fine una quarantina di feriti tra le forze dell'ordine e quattro arresti: ragazzi di Cuneo, Varese, Lecco e Tradate (sempre nel Varesotto). Parecchi i mezzi della polizia danneggiati. La ragazza di Cuneo, che si trovava al rave con uno degli arrestati, e' rimasta ferita nel fuggi-fuggi mentre le forze dell'ordine cercavano di sgomberare lo stabile. E' caduta ed ha battuto la testa. Con un'amica ha raggiunto un'ambulanza che era intervenuta sul posto. Ha raccontato di aver bevuto parecchio alcool ma di non aver assunto droga (circostanza risultata poi vera). Ha cominciato a sentire forti dolori al capo e ad avere crisi di vomito ed e' stata portata all'ospedale San Carlo. Qui e' stata operata e ora si trova in coma farmacologico, anche se reagisce alle sollecitazioni. Sulla vicenda numerose le reazioni: Dj Aniceto, membro della Consulta degli esperti ed operatori' per il dipartimento per le politiche antidroga a Palazzo Chigi ritiene che lo Stato debba ''mettercela tutta affiche' queste mattanze annunciate finalmente finiscano! Con la musica bisogna solo ballare e non partecipare ad una vera e propria guerriglia''. Prende posizione anche il Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia), con il suo segretario Enzo Delle Cave, per il quale ''e' un miracolo che non ci sia scappato il morto''. ''Nell'intervento - dice Delle Cave - i colleghi sono stati inviati allo sbaraglio e sono stati massacrati. Far entrare poche decine di agenti in un capannone con 1.500 giovani assordati dalla musica a palla, ubriachi e in stato di alterazione, e' stata una decisione assurda, da incompetenti''. 

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