BIMBO PADOVA ESCE CON PAPA',MAMME DI CITTADELLA IN PIAZZA MADRE SI DICE DISPIACIUTA PER LE MINACCE ALLA POLIZIOTTA SUL WEB
Una passeggiata tra le
vie cittadine, assieme ad altri ragazzi e al padre. Una boccata
d'aria, mischiato tra la gente, a spezzare tante ore di giochi
da solo nel cortile della casa-famiglia dove e' stato portato
mercoledi' scorso dopo essere stato prelevato da scuola in
esecuzione di una sentenza d'appello dei giudici minorili.
Sereno, tranquillo, ogni tanto chiede della madre: e' la
descrizione del bimbo che filtra da fonti vicine ai servizi
sociali. La foto raccontata di un ragazzino di 10 anni, ignaro
forse della tempesta che si e' scatenata sul suo caso, complice
un video con scene drammatiche girato da una zia mentre lo
portavano via da scuola.
Stasera, per le vie di Cittadella, sono scese un centinaio di
donne, molte le mamme che avevano i figli compagni di classe del
bimbo conteso, per una fiaccolata silenziosa. In testa al
corteo, anche il sindaco Giuseppe Pan. "Quando i deboli
subiscono delle ingiustizie - ha detto Paola Gaianico, di
Cittadella - è la società che ne perde ed è la società che deve
ribellarsi". Altre chiedono che il bimbo possa tornare a scuola
e a casa, riabbracciare la madre. In classe, lui ci tornera'
probabilmente la settimana prossima, ma in un'altra scuola,
forse non lontana dalla casa-famiglia dove si trova da sei
giorni. Giovedi' scorso una decina di mamme avevano dato vita a
una protesta davanti alla scuola, con cartelli per dire che i
bambini vanno ascoltati.
A ricordare che sono i minori che devono essere messi al
centro di ogni interesse sono stati oggi, su piani diversi,
anche il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, e il
sostituto procuratore generale di Venezia, Maristella Cerato, le
cui richieste nella contesa tra i due genitori per l'affido del
ragazzino hanno portato alla sentenza della Corte d'Appello
sezione minori poi eseguita. Il vescovo ha ricordato che a volte
''trascinati da rabbia o sensi di colpa'', papa' e mamma
separati ''appaiono disattenti nei confronti dei loro figli, del
loro vissuto interiore, del loro dramma''; mentre il magistrato
ha evidenziato il diritto del minore ''alla bigenitorilita'' e
rilevato che per gli adulti avvalersi di un sostegno per
compiere il percorso di genitorialita' ''non significa
fragilita', ma dimostra la consapevolezza e la capacita' di
cogliere le esigenze altrui''. In casi come quello di Cittadella
l'ideale sarebbe stato probabilmente ''la mediazione familiare
tra genitori''.
In silenzio, come l'incedere delle mamme a Cittadella,
procede a Padova il lavoro di verifica su quanto e' accaduto
mercoledi' scorso da parte degli ispettori dell'ufficio centrale
della polizia. Hanno visionato il filmato integrale che
testimonia ogni momento di quanto successo, hanno sentito gli
agenti della squadra minori della divisione anticrimine della
Questura di Padova. Devono capire se i poliziotti intervenuti
assieme al padre e agli assistenti sociali hanno agito in modo
corretto. Tra loro, ostacolati dalla zia e dal nonno materno -
come recita la relazione inviata alla procura - c'era anche
l'ispettrice che in questi giorni e' stata minacciata via web e
con telefonate al 113 e che ha deciso di tenere i figli a casa
da scuola per qualche giorno. Verso di lei ha rivolto parole di
solidarieta' umana la madre del bimbo portato via: ''mi dispiace
quanto sta avvenendo nei confronti della poliziotta. Una madre
non dovrebbe mai aver paura per i propri figli e per quello che
puo' accadere''.
Nella tempesta che ormai sembra sempre piu' travolgere tutto
e tutti, in un clima che fa emergere ogni giorno nuovi casi di
separazioni tra madre e figli raccontati alla stampa locale, e'
finito anche Rubens De Nicola, psicoterapeuta, consulente
tecnico nel caso-Cittadella, al punto che si e' affidato a due
legali per difendere la propria ''onorabilita' e dignita'
professionale''. Anche per lui, via web, i commenti sono molto
pesanti.
Commenti