FUNZIONARIA DEL MUNICIPIO DI NAPOLI INDAGATA. AVEVA COMPRATO TENDE E DIVANI PER CASA SUA E VOLEVA PAGARE COI SOLDI DEL COMUNE

Tende e divano di casa rimessi a nuovo ma il conto del tappezziere tenta di farlo pagare al Comune di Napoli. E' l'accusa contestata a una funzionaria di Palazzo San Giacomo finita al centro dall'inchiesta che ha portato oggi a una serie di perquisizioni eseguite dagli agenti della Polizia municipale di Napoli negli uffici dell'assessorato alle Politiche sociali del Comune, e nelle abitazioni di alcuni indagati. Le indagini, coordinate dal pm Graziella Arlomede, della sezione reati contro la pubblica amministrazione, riguardano presunte irregolarita' nella gestione dei servizi per le case famiglia, nelle quali sono assistiti i minori di famiglie disagiate. Tra gli indagati figura Anna Crevatin, la funzionaria del servizio Politiche Sociali del Comune di Napoli che, secondo gli inquirenti, avrebbe chiesto al tappezziere che gli aveva rinnovato tende e divano di fatturare l'importo alla cooperativa L'Orizzonte. La coop avrebbe poi provveduto a farsi rimborsare dal Comune. Un raggiro non riuscito perche' gli investigatori hanno sequestrato la fattura bloccando cosi' il pagamento. Gli altri due indagati sono Giovanni Minucci, legale rappresentante della coop L'Orizzonte e Giuseppe Guerra , ex funzionario della Politiche Sociali attualmente in pensione. . Gli uomini della Polizia municipale, guidati dal generale Luigi Sementa, avrebbero accertato l'esistenza di corsie preferenziali nella aggiudicazione degli appalti e la presenza di fatture gonfiate con gravi danni economici per il Comune. Nel fascicolo aperto dalla procura sono ipotizzati i reati di corruzione e concussione. Gli inquirenti mirano ad accertare un giro assai piu' esteso di fatture gonfiate per prestazioni mai erogate. Le indagini furono avviate lo scorso anno in seguito all'arresto di una assistente sociale per presunte tangenti ai danni del presidente di una cooperativa. Nel decreto di perquisizione il pm fa riferimento a ''verosimili manomissioni alla documentazione contabile depositata presso gli uffici competenti per la liquidazione''. Manomissioni che sarebbero servite a lucrare denaro ai danni del Comune.. L'assessore alle Politiche sociali Sergio D'Angelo ha evidenziato in una nota che ''non si tratta di 'procedure irregolari di appalto' e che, soprattutto, l'indagine stessa e' partita da una denuncia'' presentata proprio dallo stesso assessore D'Angelo. ''L'inchiesta - sottolinea - ha condotto nello scorso mese di giugno all'arresto di una assistente sociale alle dipendenze del Comune di Napoli, con l'accusa di aver pilotato alcuni inserimenti di minori in case famiglia per trarne benefici economici. In questi mesi la magistratura, anche con la piena collaborazione degli uffici delle politiche sociali del Comune, ha potuto raccogliere ulteriori elementi che hanno determinato l'estensione delle indagini ad altri dipendenti dell'amministrazione''.

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