ANNO GIUDIZIARIO A NAPOLI, GLI AVVOCATI SI IMBAVAGLIANO PER PROTESTARE CONTRO LE LIBERALIZZAZIONI E LO SFASCIO DELLA GIUSTIZIA

Consiglieri dell'Ordine imbavagliati ascoltano in piedi la relazione del presidente della Corte d'appello poi, quando prende la parola il rappresentante del ministro, gli voltano le spalle, imitati da tutti gli avvocati presenti in sala. E davanti all'ingresso di Castel Capuano i rappresentanti del Sindacato forense partecipano a un sit-in esibendo cartelloni con slogan contro la politica del governo. E' stata per gli avvocati napoletani una inaugurazione dell'anno giudiziario all'insegna della protesta. Il che non rappresenta poi una novita' rispetto alle manifestazioni svoltesi negli anni scorsi, se non fosse che questa volta la polemica non coinvolge i rapporti con la magistratura bensi' le iniziative del governo, soprattutto quelle in materia di liberalizzazioni. Gli avvocati ritengono inaccettabile che tutti i provvedimenti adottati ''con il pretesto della riduzione del debito pubblico siano, in realtà, il mezzo per la tutela di interessi economici bene individuati a discapito dei valori fondamentali della persona''. ''E' assolutamente inaccettabile - spiegano ancora i legali - l'attacco sferrato al funzionamento della giustizia, in danno ai cittadini e all'Avvocatura. E' inaccettabile che, la professione forense, costituzionalmente garantita, venga assimilata alla vendita di merci e valutata solo per il prezzo al ribasso e che la giustizia sia ridotta a un esercizio per ricchi". I consiglieri dell'Ordine, con il presidente Francesco Caia, con le bocche imbavagliate dal nastro adesivo, hanno atteso che finisse l'intervento del presidente della Corte di Appello Antonio Buonajuto, poi quando ha preso la parola in rappresentanza del governo Luigi Birritteri, capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del personale e dei servizi del ministero della Giustizia, si sono voltati dandogli le spalle. A qual punto gli avvocati presenti nel Salone dei Busti hanno tutti imitato i colleghi dell'Ordine. All'esterno del vecchio tribunale, gli avvocati Vincenzo Improta e Francesco Allocati, del sindacato forense, hanno illustrato le ragioni del disagio. ''Gli avvocati non possono accettare dal governo lezioni di liberta' e di liberalismo. Il governo dovrebbe invece intervenire sugli sprechi della casta e della pubblica amministrazione''. Per i legali una delle situazioni piu' gravi si determinera' in conseguenza della paventata chiusura delle sezioni distaccate dei tribunali e dei giudici di pace, che ''comportera' forti disagi non solo per la categoria ma anche e soprattutto per gli utenti, con gli aggravi dei costi''.

Commenti