VITTORIO PISANI, IL SUPERPOLIZIOTTO CHE ARRESTO' ZAGARIA ANDRA' A GIUDIZIO PER LE SUE AMICIZIE PERICOLOSE CON UN IMPRENDITORE VICINO AD UN BOSS

Rinviato a giudizio l'ex dirigente della squadra mobile di Napoli Vittorio Pisani. Cosi' ha deciso nel tardo pomeriggio, dopo quattro ore di camera di consiglio, il giudice dell'udienza preliminare Francesca Ferri. E' l'esito dell'inchiesta condotta dai pm della Dda di Napoli su una presunta attivita' di riciclaggio di denaro derivante da usura attraverso ristoranti e pub. Una indagine che ha coinvolto un poliziotto stimato per le capacita' investigative e che annovera tra i risultati piu' eclatanti della sua carriera la cattura dei principali boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria - avvenuta nei giorni scorsi a Casapesenna - e Antonio Iovine. Pisani e' finito nel mirino degli inquirenti per i suoi rapporti con Marco Iorio, un imprenditore napoletano che opera nel settore della ristorazione. Iorio e' titolare di una serie di locali sul lungomare e nel cosiddetto ''salotto buono'' della citta', molto frequentati, tra l'altro, anche da calciatori. Secondo l'accusa, l'ex dirigente della Mobile era al corrente del fatto che alcuni usurai erano soci dell'imprenditore e cio' nonostante non era mai intervenuto per reprimere l'attivita' di riciclaggio. Pisani, attualmente in servizio allo Sco dopo il divieto di dimora a Napoli imposto dalla magistratura, e' accusato inoltre di aver rivelato a Iorio l'esistenza di una indagine fornendogli anche suggerimenti su come modificare gli assetti societari e portare i soldi in Svizzera. Il funzionario e' stato rinviato a giudizio per rivelazione di segreto, favoreggiamento, abuso d'ufficio e falso. Con lui saranno processati gli altri 17 imputati, tra i quali i fratelli Marco, Massimiliano e Carmine Iorio nonche' l'ex contrabbandiere e usuraio Mario Potenza con i figli Bruno, Salvatore e Assunta. Il processo comincera' il 24 gennaio prossimo davanti alla settima sezione del Tribunale collegio A. Il gup, che ha accolto intergralmente le richieste dei pm della Direzione distrettuale antimafia, Sergio Amato e Enrica Parascandolo, si e' riservato la decisione sulle istanza di revoca delle misure cautelari tra cui quella del divieto di dimora a Napoli disposto a carico di Pisani. Sull'ex capo della squadra mobile, i magistrati hanno anche aperto un'indagine, ancora in fase preliminare, relativa a un'ipotesi di corruzione sulla base di dichiarazioni di un boss della camorra che per anni e' stato suo confidente.

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