PATTO MAFIA-CASALESI PER FARE AFFARI CON IL TRAFFICO DI ARMI E IL TRASPORTO DI FRUTTA E VERDURA DAI MERCATI OROFRUTTICOLI, 74 ARRESTI E SEQUESTRO BENI





















Armi da guerra nei camion con frutta e verdura, tutti i trasporti su gomma nei mercati agroalimentari più importanti del centro-sud gestiti in regime di monopolio da aziende in cui mafia e camorra erano gli azionisti di riferimento. Sono gli affari che cementano l’alleanza tra i clan camorristici campani dei Casalesi, Mallardo, Alleanza di Secondigliano e le cosche mafiose vincenti dei Santapaola-Ercolano, Riina, Messina Denaro e Rinzivillo.
La procura distrettuale antimafia di Napoli per la prima volta disegna in
E’ un’inchiesta delicata dagli scenari inquietanti che svela anche una sorta di patto di mutua assistenza in ogni campo tra mafiosi e camorristi… Dagli atti del’inchiesta, dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, emerge che i boss dei casalesi o della mafia siciliana si scambiavano armi acquistate in Bosnia, killer siciliani che entravano in azione in Campania e quelli casalesi in Sicilia, padrini che in carcere discutevano di affari da fare assieme nel settore dei trasporti.
Sono 74 gli arresti eseguiti in Sicilia, Campania e altre regioni d’Italia nel corso della retata notturna che abbiamo seguito con le nostre telecamere…
In cella sono finiti pezzi da novanta come il boss Ercolano, cognato di Nitto Santapaola, familiari del boss Francesco Schiavone (un nipote è stato ammanettato su una nave da crociera, dov’era in viaggio di nozze, attraccata in mattinata nel Porto di Napoli. Non solo arresti ma anche sequestri di beni per circa 100 milioni di euro…

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