COCAINA PURISSIMA PROVENIENTE DALLA BOLIVIA E NASCOSTA IN UN CILINDRO MECCANICO SCOPERTA DALLA FINANZA ALL'AEROPORTO DI CAPODICHINO

La Guardia di Finanza e la Dogana sequestrano tre chili e cento di cocaina purissima presso l’aeroporto di Capodichino. L’ingente quantitativo di sostanza stupefacente era occultato all’interno di un cilindro meccanico giacente presso il locale magazzino merci giunto dalla Bolivia nel mese di novembre e destinato ad un soggetto di nazionalita’ messicana residente in italia. Vista la provenienza, da paese cosidetto “a rischio”, veniva immediatamente sottoposto ad un preventivo esame tramite strumentazione ai raggi x. L’accertamento non evidenziava anomalie all’interno dell’oggetto. Nonostante ciò il cilindro veniva posto sotto stretta sorveglianza per una successiva ispezione alla presenza del legittimo destinatario. Decorsi oltre tre mesi senza che alcuno si presentasse per esperire le formalita’ doganali, i finanziari ed i doganieri adottavano ogni iniziativa allo scopo di individuare il soggetto. L’attivita’ permetteva di appurare che la documentazione doganale, a corredo della merce, indicava dati non veritieri circa l’effettivo destinatario ed il relativo domicilio. Pertanto, i finanzieri procedevano ad estrarre il pistone meccanico dal cilindro, ma l’operazione non consentiva di evidenziare alcunchè di anomalo. I forti sospetti, inducevano i militari a procedere al taglio del pistone. I sospetti trovavano ampia conferma: la parte centrale del cilindro era imbottita di cocaina. Lo stupefacente era stato confezionato in modo tale da essere completamente “compattato” alle pareti del pezzo meccanico, attraverso l’utilizzo di apposito materiale da taglio. Lo stratagemma era stato escogitato per aggirare i controlli radiogeni ed evitare l’oscillazione della droga all’interno del cilindro. L’intuito e la caparbietà dei finanzieri della tenenza di capodichino, con la collaborazione dei funzionari doganali, evitavano l’immissione in consumo del prezioso carico di droga che “tagliato” con altre sostanze, avrebbe consentito al sodalizio criminale guadagni per circa un milione di euro.

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