LA STATUA MARMOREA RAFFIGURANTE UN IMPERATORE DI EPOCA ANTONINA ESPOSTA IN UN CONDOMINIO DI FUORIGROTTA RECUPERATA DAI CARABINIERI




L’anno 2010 si apre con un importante recupero nel campo del patrimonio archeologico dello Stato, messo a segno dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli che, nei giorni scorsi, hanno rinvenuto e sequestrato una statua in marmo bianco raffigurante un imperatore di epoca antonina, collocata in un condominio residenziale del quartiere Fuorigrotta.
Il sequestro è il frutto di attività investigativa avente ad oggetto il fenomeno dello scavo clandestino e della ricettazione di reperti archeologici, supportata da continui sopralluoghi presso le aree archeologiche della Regione. Prendendo spunto dalle informazioni acquisite circa il crescente interesse del mercato clandestino di reperti archeologici verso una statua romana in marmo custodita in un palazzo del capoluogo partenopeo e l’intenzione della delinquenza locale di settore di trafugarla per avviarla alla vendita illecita, i carabinieri del Nucleo TPC campano si sono messi sulle tracce del manufatto in una vera e propria corsa contro il tempo. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli e svolte in sinergia con i militari della Compagnia di Rione Traiano e i Funzionari della Soprintendenza Archeologica, hanno consentito così di localizzare la statua a Fuorigrotta, all’interno di un condominio edificato negli anni 30. L’opera marmorea, che con ogni probabilità venne rinvenuta durante i lavori di costruzione del fabbricato, riveste un rilevante interesse archeologico: si tratta infatti di una scultura di notevole e pregiata fattura, che faceva probabilmente parte di un monumento dedicato ad un imperatore di età antonina, eretto lungo la via per Pozzuoli, subito dopo l’uscita della Crypta Neapolitana. Sculture di analoga fattura sono attualmente esposte nei più importanti musei archeologici del territorio.
Per sottrarre l’opera all’incombente pericolo di furto ed evitarne l’ulteriore deterioramento dovuto alla prolungata esposizione agli agenti atmosferici, i Carabinieri assistiti da Funzionari archeologi della Soprintendenza Speciale di Napoli e Pompei, hanno provveduto al suo prelevamento e al trasporto presso il laboratorio di conservazione e restauro del Museo Archeologico Nazionale di Napoli ove al termine di un intervento di risanamento conservativo, verrà con ogni probabilità esposta al pubblico.

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