SCACCO AL CLAN DEI CASALESI, RAFFICA DI ARRESTI A CASTELVOLTURNO. SGOMINATA UNA BANDA CHE CHIEDEVA IL PIZZO AI NEGOZIANTI
















Nei giorni scorsi, in Castelvolturno (CE), i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna (NA), nell’ambito di una più ampia attività di indagine tesa al contrasto del fenomeno estorsivo in danno di imprenditori e commercianti dei vari settori, nel periodo prenatalizio allorquando viene riscossa, dagli appartenenti ai sodalizi criminali, la rata estorsiva di fine anno, arrestavano, nella flagranza del reato la sottonotata persona:
GUARDILLO Emanuele, di fatto domiciliato a Castelvolturno mentre cercava di riscuotere la somma di 1.000,00 euro da un commerciante di Pinetamare;
Nel medesimo contesto operativo veniva sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria la sottonotata persona:
POZONE Walter, residente a Castelvolturno e veniva denunciata un’altra persona, in atto irreperibile ed attivamente ricercata. Entrambi risultano affiliati al “clan dei Casalesi”e responsabili, a vario titolo ed in tempi e modalità diverse, di concorso in tentate estorsioni con l’aggravante dell’art. 7 della legge 203/1991 (per aver agito con metodi mafiosi e al fine di agevolare le attività dei clan in riferimento), in danno di diversi commercianti operanti in Castelvolturno, ai quali richiedevano somme di denaro per la tranquilla prosecuzione delle attività lavorative.
L’operazione e la prosecuzione di un’altra attività e precisamente quella del 13 dicembre 2009, quando nel corso della serata, in Castelvolturno (CE), sempre i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna sottoponevano a fermo di Polizia Gidiziaria le sottonotate persone:
AULITTO Ciro;
RADUCHIK Yuriy;
DRAGANCHUK Mihailo;
poiché resisi responsabili, di concorso in tentata estorsione con l’aggravante dell’art. 7 della legge 203/1991 (per aver agito con metodi mafiosio), ai danni di 15 (quindici) commercianti ed imprenditori dei vari settori, tutti operanti in Castelvolturno e zone limitrofe, ai quali richiedevano somme di denaro ancora da quantificare per conto del clan dei cd. “casalesi”.
L’attività che portava al fermo dei predetti, è stata permessa grazie al rinvenimento nell’autovettura dell’Aulitto, di un foglietto di carta manoscritto con una serie di commercianti della Provincia di Caserta da sottoporre al racket del pizzo.
I prevenuti, ad espletate formalità di rito, sono stati associati presso la casa circondariale di Napoli-Poggioreale.

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