NASCE "IL FATTO QUOTIDIANO" DI ANTONIO PADELLARO. OBIETTIVO: RACCONTARE I FATTI SENZA ESSERE SERVI DEI POLITICI. SE FOSSE VERO SAREBBE UNA RIVOLUZIONE

Prima uscita in edicola del nuovo quotidiano diretto da Antonio Padellaro. E' Il fatto Quotidiano, una nuova testata che nasce nell'asfittico e sempre più servile panorama editoriale italiano. Dice di essere indipendente (saranno i lettori a stabilirlo), ha firme importanti di giornalisti come quella di Marco Travaglio, Luca Telese, Furio Colombo. Ed ha un obiettivo dichiarato sin dalla prima pagina, dove nel suo primo editoriale il direttore titola: "Linea politica, la Costituzione". "Ci chiedono quale sarà la vostra linea politica? Rispondiamo: la Costituzione della Repubblica - scrive Padellaro -. Non è retorica ma drammatica realtà. Cosa c'è di più rivoluzionario in un paese dove ogni giorno la legge viene adattata ai capricci dell'imperatore e dei suoi cortigiani? E
l'articolo 21 quando afferma che l'informazione non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure? Vi sembra che il direttore del Tg1 ne tenga conto quando decide che gli italiani non devono sapere nè delle prostitute a casa Berlusconi nè degli insulti di Brunetta?". Padellaro chiarisce però che "Il Fatto sarà un giornale di opposizione. A Berlusconi, certo, perchè ha ridotto una grande democrazia in un sultanato degradante. Ma non faremo sconti ai dirigenti del Pd e della multiforme sinistra che in tutti questi anni non sono riusciti a costruire uno straccio di alternativa. Troppi litigi, troppe ambiguità. E poi vedremo se Di Pietro riuscirà davvero a creare qualcosa di nuovo, liberandosi dei riciclati soprattutto al Sud. Lo abbiamo chiamato il Fatto in memoria di Enzo Biagi - conclude il direttore - che ci ha insegnato a distinguere i fatti dalle opinioni...". L'apertura è dedicata a un'inchiesta di Peter Gomez e Marco Lillo che coinvolgerebbe il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta: "Indagato Letta. Da dieci mesi e nessuno ne parla" è il titolo, "dopo il rimpallo tra due procure, la Cassazione manda il fascicolo sui centri di accoglienza all'unico magistrato di Lagonegro. I reati ipotizzati sono abuso, turbativa d'asta e truffa". Infine il commento di Marco Travaglio sul tema dell'informazione: "De Villepin e De Minzolin".
Come andrà, quale contributò darà "il Fatto" all'editoria italiana? Lo diranno quelli che quotidianamente lo acquisteranno in edicola o sottoscriveranno un abbonamento (la direzione parla di circa 30mila già sottoscritti). Certo se il "Fatto" riuscirà a raccontare prima i fatti e poi a separarli dalle opinioni, sarebbe già un fatto eccezionale, rivoluzionario in Italia dove i giornalisti più accorsati, quelli di grido (nel senso che fanno gridare allo scandalo ogni giorno e stanno mandando a puttane la professione di Biagi e Montanelli) sono sempre più impegnati a raccontare le loro opinioni piuttosto che a dire i fatti.

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