TRUFFA DA 85 MILIONI DI EURO AI DANNI DELLO STATO, ARRESTATI 6 IM PRENDITORI TRA SALERNO, NAPOLI E CASERTA. INDAGATI IN 59

Un maxi frode fiscale per un valore di circa 85 milioni di euro è stata scoperta dalla guardia di finanza di Salerno. Ancora in corso l'operazione che ha portato all'arresto di 6 persone e all'esecuzione di 10 misure interdittive. Complessivamnete sono 59 le persone indagate, per lo più imprenditori che operavano nelle provincie di Salerno, Napoli e Caserta. La frode veniva messa in atto con fatture per operazioni inesistenti. Sequestrate anche 15 aziende. In tutto 200 gli uomini delel Fiamme gialle impegnati nell'operazione che ha portato anche al sequestro di 15 aziende. Delle 6 persone arrestate, due sono in carcere e alle altre quattro sono stati concessi gli arresti domiciliari; dieci le misure interdittive all'esercizio d'impresa, oltre che all'apposizione di sigilli a 15 aziende operanti nel settore del commercio di imballaggi e cassette in legno e al sequestro di beni immobili e mobili, quote societarie, somme di denaro per complessivi 24 milioni di euro. L'indagine ha preso il via nel 2007 da una segnalazione su anomale movimentazioni sui conti correnti di un noto imprenditore di Angri. Nella frode fiscale sono coinvolti, a vario titolo, 59 imprenditori, molti dei quali titolari di imprese "cartiere", costituite cioè solo per simulare operazioni commerciali, in realtà mai avvenute, ed emettere una serie impressionante di fatture false. L'operazione portata a termine è il frutto di un meticoloso lavoro di ricostruzione, durato quasi due anni, che ha permesso alle Fiamme Gialle di Salerno, sotto la direzione della procura di
Nocera Inferiore, di venire a capo di uno dei più articolati sistemi di frode al fisco, con riflessi su tutto il territorio nazionale ed oltre confine, mai congegnati da imprese campane. In particolare, durante le indagini, svolte anche con il supporto delle intercettazioni telefoniche, è stata accertata l'emissione e l'utilizzazione di circa 1500 fatture false, per un volume di operazioni fittizie ammontanti complessivamente ad 85 milioni di euro e la precostituzione di indebiti crediti d'imposta ai fini dell'Iva e delle imposte sui redditi pari a oltre 34 milioni di euro. Le indagini inizialmente orientate su imprenditori operanti nell'agro nocerino-sarnese, sono state successivamente estese, in maniera preponderante, su soggetti della provincia di Caserta, tutti pressochè riconducibili ad una nota famiglia di imprenditori di Aversa, che aveva, da tempo, esteso i propri interessi economici sulla provincia di Salerno. In particolare, un imprenditore aversano, Gabriele Brusciano, tra i principali attori della maxi-frode, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari insieme al fratello Luigi, già nello scorso mese di marzo era stato arrestato dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Salerno, su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, per aver favorito la latitanza di Giuseppe Setola, il capo del gruppo di fuoco del clan dei Casalesi, e poi è stato scarcerato dal Tribunale del Riesame. Il sodalizio criminale aveva "succursali" in Francia, dato che due degli imprenditori indagati sono i rappresentanti legali anche di società transalpine che, pur non essendo operative, producevano giri di fatture false per milioni di euro, a favore delle imprese campane coinvolte nella frode. L'azione repressiva svolta dalle Fiamme Gialle di Salerno ha consentito, infine, il recupero effettivo di una consistente parte degli illeciti introiti conseguiti dal sodalizio criminale, attraverso il sequestro degli immobili, delle autovetture e delle disponibilità di denaro degli comunque riconducibili agli indagati, congelando conti correnti bancari e portafogli titoli esistenti presso 48 diversi istituti di credito su tutto il territorio nazionale.

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