GLI ECCELLENTI NAPOLETANI PREMIATI PERCHE' SONO SCAPPATI DA NAPOLI E CERTE VOLGARITA' PUBBLICHE CHE FANNO MALE ALLA NOSTRA DEMOCRAZIA

Oggi il premier Silvio Berlusconi ha premiato a Napoli, nel tempio della cultura cittadina, il Real Teatro San Carlo, alcuni napoletani che si sono distinti nel mondo per le eccellenti qualità dimostrate nelle arti, nel lavoro, nella professione. C'erano scienziati, manager, artisti, sportivi. C'erano nomi che sono più conosciuti come Fabio Cannavaro o quel Mascalzone di Vincenzo Onorato, ma c'erano anche altri "eccellenti" i cui nomi possono non dire niente ai più distratti ma sono ricercatori universitari, scienziati di fama mondiale, prime ballerine a Londra o amministratori delegati di aziende che fatturano miliardi di euro. Erano tutti napoletani. Tutti però, ed è qui forse il punto debole del premio, l'elemento di tristezza, sono dovuti scappare dalla loro città, emigrare all'estero per potersi affermare nella vita, nella professione.
Napoli può anche premiare le sue "eccellenze" ma sarà sempre matrigna fino a quando non concederà ai suoi figli migliori di mostrare la loro "eccellenza" restando nel Golfo di Napoli. In questa giornata di Berlusconi a Napoli, col pensiero di tutti rivolto ad una Viareggio piegata da una assurda tragedia, c'è però un'altra nota dolente che merita attenzione: l'imbarbarimento della vita pubblica del Belpaese. Berlusconi, prima di entrare nel Teatro e poi all'uscita, è stato contestato da 300, forse 400 persone. Nulla di male, per carità, è questo il sale della democrazia. Possiamo pensarla in maniera diversa e civilmente contestare chi rappresenta il potere. E possiamo farlo a muso duro. Epperò ho trovato, trovo sbagliato che un assessore regionale urli contro il premier e si metta alla testa di quanti chiedono legittimamente un lavoro, una vita migliore. E' poco gradevole sentire urlare un deputato della Repubblica italiana, un rappresentante eletto dal popolo, urlare all'indirizzo del premier frasi irriferibili, in un pubblica via, senza che nessuno (carabiniere o poliziotto) potesse allontanarlo a forza. E dare del "mafioso", "camorrista" e "puttaniere" sempre al Presidente del Consiglio.

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