ARRIVA BERLUSCONI A NAPOLI E LA CGIL VUOLE RICORDARGLI CHE "IL GOVERNO NON HA FORNITO RISPOSTE CONCRETE CONTRO LA CRISI"

Un presidio davanti al teatro San Carlo in concomitanza con l'incontro che il premier Silvio Berlusconi terrà martedì 30 giugno a Napoli con gli industriali. Ad annunciarlo è la Cgil che, in una conferenza stampa, ha illustrato le iniziative che la confederazione promuoverà in occasione della due giorni del presidente del Consiglio in città per la presentazione del G8 e per l'assegnazione del premio alle eccellenze di Napoli. "In occasione del prossimo arrivo di Berlusconi a Napoli - hanno precisato il segretario generale della Camera del lavoro, Peppe Errico e il segretario regionale della Cgil Campania, Federico Libertino - abbiamo organizzato una protesta civile, con un volantinaggio per informare la cittadinanza della mancanza di misure da parte in particolare del Governo sulla crisi". "I dati Istat - ha affermato Errico - dimostrano che il paese soffre degli effetti della crisi e il Mezzogiorno paga di più del resto del Paese con 114 mila posti di lavoro in meno su un totale di 204 mila". "Vogliamo ricordare al Presidente, alla Marcegaglia e a Lettieri - ha continuato Errico - la necessità di un impegno trasversale per la convocazione di tavoli di concertazione". "Il Governo ha dimostrato di non volere il confronto, di non voler dare risposte concrete - ha sostenuto Libertino - mantenendo un atteggiamento inaccettabile e assolutamente non in linea con quanto hanno già fatto Governi di altri paesi a partire dagli Stati Uniti". "La crisi non è alle nostre spalle - ha proseguito Libertino - e non è soltanto la Cgil a dirlo ma importanti istituti nazionali come la Banca d'Italia e lo Svimez. Noi vogliamo andare nel merito delle questioni e ricordare in particolare al Governo che sono tanti i settori in affanno a partire dalla Fiat, senza dimenticare il chimico, il tessile, i trasporti, i servizi, ecc.".
"Vogliamo sollecitare un confronto con il Governo sullo stato della crisi a Napoli e in Campania - hanno sostenuto i due segretari. I Fondi strutturali per le aree sottoutilizzate sono diventati un vero e proprio Bancomat del Governo per sottrarre risorse al Sud da destinare al Nord, il Governo deve restituire quelle risorse". "E - hanno continuato i due segretari - provvedere immediatamente all'innalzamento della cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 setimane, sbloccare i fondi per gli ammortizzatori in deroga già stanziati per la Campania e individuare nuove risorse per la copertura di tutto il 2009.Bisogna inoltre aprire immediatamente i cantieri delle opere già approvate dal Cipe. Tutti strumenti che potrebbero dare un pò di respiro ai lavoratori".
I due segretari hanno infine posto l'accento sullo stato di Fiat e Atitech: "La Fiat ha asserito che gli stabilimenti non chiuderanno e che a Pomigliano saranno assegnati nuovi modelli. I lavoratori si sono impegnati ma mancano risposte concrete, resta tutto da verificare in termini di piano industriale. Vogliamo che Marchionne definisca la missione produttiva degli stabilimenti di Pomigliano e Pratola Serra, non accettiamo generiche assicurazioni". "Riguardo ad Atitech - ha concluso Libertino - il Governo, Cai e Finmeccanica si stanno sottraendo dagli impegni assunti. Appare del tutto inadeguata, sia sul piano tecnico che su quello finanziario, la proposta di Lettieri in campo. Bisogna riaprire il confronto a palazzo Chigi sul futuro dell'azienda per assicurarle solidità industriale, finanziaria e occupazionale. All'Unione degli industriali di Napoli e della Campania chiediamo un impegno costante e non generico che sia all'altezza della sfida lanciata dalla crisi".

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