SCOPERTA DALLA POLIZIA A SCAMPIA UNA “SANTA BARBARA” PISTOLE NASCOSTE IN CASSAFORTI A SCOMPARSA

Gli agenti del Commissariato di Polizia “Scampia”, nell’ambito dei servizi di controllo presso edilizia popolare di Via Labriola, lotto G – isolato 11, hanno rinvenuto e sequestrato un arsenale composto da ben 7 pistole, complete di caricatore e tutte perfettamente funzionanti, nonché un centinaio di munizioni di vario tipo e calibro.
Le armi, 4 delle quali rinvenute nel seminterrato, mentre le altre sul ballatoio di uno dei tanti piani dell’edificio perquisito, erano abilmente nascoste all’interno di cassaforti a scomparsa, apribili con telecomando grazie ad un congegno elettronico munito di pistone elettrico.
Questo sistema è sempre più usato dalla criminalità organizzata, per celare sotto le mattonelle dei pavimenti o pareti, e/o nei battiscopa, ubicati anche in luoghi condominiali, proprio per non poter attribuire ad alcuno il possesso di quanto custodito all’interno.
I poliziotti hanno sequestrato una beretta cal.9 del tipo 92 SB, completa di caricatore, una Sigh modello Sp cal.40, completa di 2 caricatori, una C2 -75B cal.9 luger, completa di caricatore, una pistola a tamburo, una pistola semiautomatica, una pistola Walter cal.7,65, completa di caricatore, nonché una busta contenente un centinaio di cartucce ed un caricatore.
Le armi, parte delle quali con matricola abrasa, sono state prelevate dalla Polizia Scientifica per i relativi accertamenti tecnici-balistici, oltre che per accertare se siano state utilizzate nei recenti episodi criminosi.
Nel corso dell’operazione di controllo del territorio gli agenti, inoltre, hanno rinvenuto e sequestrato, nell’edilizia popolare conosciuta come “le case dei Puffi”, in Viale della Resistenza – lotto P, una bustina contenente 30 grammi di “eroina”, abilmente nascosta nel vano ascensore.
Sono in corso ulteriori esami di laboratorio, al fine di verificare se si tratti di droga allo stato puro che, una volta tagliata, avrebbe fruttato sul mercato svariate dosi da rivendere, con conseguente guadagno per coloro che gestiscono “le piazze di spaccio” nel quartiere.

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