SUICIDIO DEL PRIMARIO DEL CARDARELLI SALVATORE FRANZESE, OMELIA NELLA CHIESA DI VIA TASSO DI DON GENNARO MATINO: ERA UNA PERSONA PERBENE, ONESTA

La salma di Salvatore Franzese, primario del reparto di oncologia del "Cardarelli" è stata traslata nella chiesa di via Tasso dove si sono svolti i funerali. Al rito funebre hanno partecipato amici, parenti e anche pazienti. Nel reparto, intanto, sono tutti ancora increduli per la morte del medico, considerato un uomo onesto, preciso nel suo lavoro, gentile con tutti. Tra i corridoi del plesso che ospita l'Unità di Chirurgia complessa ad indirizzo oncologico, ci sono gli infermieri e i medici di turno. "Una storia di evasione fiscale? Non è possibile - afferma uno degli infermieri - Era un uomo onesto e non si sarebbe mai comportato in maniera scorretta". Dalle prime indagini il primario sembrava coinvolto in un'indagine della Guardia di Finanza sulla casa di cura 'Villa del Sole', e le presunte irregolarità ipotizzate dagli inquirenti riguarderebbero l'attività di intramoenia che il primario del Cardarelli svolgeva nella clinica. Ma al reparto, nessuno crede a questa ipotesi. Quello che emerge dalle parole di chi ha lavorato con lui, nel suo reparto, è il ritratto di un uomo disponibile e pronto a prestarsi per gli altri. "Un professionista serio - racconta un'altra infermiera - sempre molto presente, amato e rispettato da tutti".
"Non giudichiamo un gesto che non comprendiamo, ma salutiamo con misericordia una persona di grande valore e di estrema dignità". E' l'invito rivolto dal vicario delle Comunicazioni della diocesi di Napoli, don Giuseppe Matino nel corso dell'omelia funebre per Salvatore Franzese nella chiesa della Santissima Trinità in via Tasso nel capoluogo partenopeo. Tanti i messaggi arrivati sul telefono del sacerdote per ricordare l'oncologo, come ha ricordato lo stesso parroco. "Mi ha salvato la vita, ha accompagnato una persona a me cara fino all'ultimo, standole vicina, non lo dimenticheremo": sono le parole contenute in alcuni di questi messaggi.
Secondo Matino "il professor Franzese amava profondamente Napoli, e se anche gridava che forse era meglio abbandonare la città, era un grido di protesta per volerla più decorosa: perchè non sopportava di vederla spegnersi". "Abbiamo il dovere di ascoltare anche il silenzio - ha proseguito il sacerdote - in ricordo della disponibilità, della generosità e della gratuità di Salvatore Franzese, che spesso usava fare visite senza farsi pagare". Alla fine della funzione il feretro è stato salutato da un lungo applauso.
Un uomo onesto sconvolto dalle notizie dell'inchiesta giudiziaria che lo coinvolgeva: così è stato descritto oggi da chi lo conosceva Salvatore Franzese, primario dell'ospedale Cardarelli di Napoli, morto con un'iniezione letale nel suo studio, in occasione dei funerali che hanno visto una partecipazione commossa nella chiesa della Santissima Trinità in via Tasso. "L'ho visto la mattina prima della disgrazia: mi aveva chiesto di insistere con il direttore generale - spiega un collega di Franzese - per fargli avere nuovi apparecchi per il suo reparto. Nulla che lasciasse presagire quanto è accaduto". C'erano colleghi, infermieri, amici di famiglia, del circolo nautico e delle figlie per l'ultimo salute. Secondo quanto si è appreso, Franzese non aveva problemi di salute: negli ultimi mesi si era anche sottoposto alle analisi di routine per la legge 626 sulla sicurezza del lavoro.

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