ENTRO IL 2030 L'INCIDENZA DEGLI INFARTI DEL 25 PER CENTO. IL DATO EMERGE DA UN CONGRESSO NAZIONALE A NAPOLI

Nel 2030 l'incidenza dell'infarto del miocardio potrebbe aumentare del 25%, ed i casi riguarderanno pazienti sempre piu' anziani e quindi con maggiori complicazioni. Oggi il costo lordo in Italia per il solo periodo di permanenza in ospedale per infarto del miocardio acuto è stimato in 6 mila euro a paziente, circa 720 milioni di euro annui: ipotizzando una crescita dell'incidenza come quella prevista dal World Health Organization, il costo arriverebbe a 1000 milioni di euro l'anno. In base a queste previsioni i cardiologi della Siprec, societa' italiana per la prevenzione cardiovascolare, riuniti da oggi a Napoli per il VII congresso nazionale, tornano a ribadire l'urgenza di più mirate strategie di prevenzione, per prevenire uno scenario clinico e di spesa sempre più difficilmente sostenibile in Italia. Fino a sabato 28 febbraio i 450 iscritti prenderanno parte agli oltre 20 incontri che spaziano da aspetti tecnici e farmacologici a momenti di collaborazione tra dietisti e cuochi. Tra i temi al centro dei lavori, l'aumento del rischio cardiovascolare nella popolazione: l'incremento dell'età media e l'aumento dei costi delle terapie collegate alle patologie cardiovascolari sono variabili che convergono nel delineare un difficile scenario per il servizio sanitario nazionale italiano nei prossimi decenni. Soltanto la messa in pratica di una strategia di prevenzione, avverte la Siprec, può modificare questo trend. I dati mostrano come il controllo dei principali fattori di rischio cardiovascolare in Italia sia piuttosto scarso: il 22% della popolazione soffre di ipertensione, il valore medio del colesterolo è di 203mg/dL e i fumatori adulti superano il 20%. Anche il numero dei diabetici e obesi è in costante aumento, in relazione ad abitudini e stili di vita sempre piu' sedentari.

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