DISASTRO RIFIUTI IN CAMPANIA, LA DENUNCIA DELLA CORTE DEI CONTI: DANNI PATRIMONIALI INGENTI PER LA FOLLIA DELLA SPAZZATURA

I danni alle casse dello Stato derivanti dal mancato raggiungimento delle percentuali minime di raccolta differenziata e l'attività di Consorzi di bonifica sono al centro dei rilievi contenuti nella relazione della procura regionale della Corte dei Conti sulla vicenda rifiuti. La magistratura contabile campana ha passato al setaccio 15 anni di gestione commissariale accertando "un impressionante dispendio di soldi". Tra le numerose citazioni in giudizio a carico dei comuni impegnati nella raccolta differenziata spiccano quella ai danni del comune di Giugliano per un danno patrimoniale di circa 7 milioni e mezzo di euro e nei confronti dei comuni di Benevento e Marcianise ognuno per 500 mila euro. Altro versante che ha interessato l'azione della procura è rappresentato dall'attività (ma si sottolinea spesso per quanto riguarda la raccolta differenziata si è trattato di una non attività) svolta dai Consorzi di bonifica. In particolare si segnalano due citazioni per il Consorzio di bacino Napoli 2 riguardanti la prima il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata per un danno complessivo patrimoniale e di immagine di circa 2 milioni e 300 mila euro; la seconda per la mancata utilizzazione del personale Lsu per un complessivo danno di oltre 3 milioni e 700 mila euro.

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