VENDICARONO L'OMICIDIO DELLA PICCOLA VALENTINA TERRACCIANO UCCIDENDO DUE DEI QUATTRO KILLER. ERGASTOLO A GENNATO VENERUSO E CIRO BALZANO
Ergastolo confermato dalla Corte d'Assise d'Appello di Roma per Gennaro Veneruso, di 53 anni, e Ciro Balzano, di 38 anni, che il 15 novembre del 2000 a Cerveteri uccisero Carmine De Simone e Ciro Improta, i componenti di un gruppo che 3 giorni prima in località Pollena Trocchia (Napoli) uccisero per errore una bambina di 2 anni, Valentina Terracciano. La bambina si trovava nel negozio di fiori di uno zio e qui il commando arrivò forse per punire proprio questa persona. Dopo l'uccisione della piccola De Simone e Improta insieme con altri due componenti della banda si nascosero a Cerveteri. Ma qui li raggiunsero i componenti del gruppo incaricato di vendicare l'uccisione di Valentina. Carmine De Simone e Ciro Improta furono uccisi mentre sfuggirono alla vendetta Ciro Molaro e Pasquale Fiorillo che poi diventarono collaboratori di giustizia.
Per questo tentativo di omicidio Veneruso e Balzano sono stati condannati in primo e in secondo grado a 12 anni di reclusione. A infliggere la condanna sono stati i giudici della prima Corte d'Assise d'Appello presieduta da Antonio Cappiello i quali hanno anche condannato a 11 anni di reclusione (in primo grado ne avevano avuti 12) Enrico Fasano, un alleato di Veneruso incaricato di tenere d'occhio Molaro e Fiorillo. Le indagini sulla vicenda coordinate dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo dimostrarono che De Simone e Improta erano stati giustiziati dallo stesso clan Veneruso e Castaldo proprio per avere ucciso per errore Valentina. Obbiettivo del gruppo camorristico non era infatti la bambina ma Domenico Arlistico, fratellastro del padre di Valentina.
Per questo tentativo di omicidio Veneruso e Balzano sono stati condannati in primo e in secondo grado a 12 anni di reclusione. A infliggere la condanna sono stati i giudici della prima Corte d'Assise d'Appello presieduta da Antonio Cappiello i quali hanno anche condannato a 11 anni di reclusione (in primo grado ne avevano avuti 12) Enrico Fasano, un alleato di Veneruso incaricato di tenere d'occhio Molaro e Fiorillo. Le indagini sulla vicenda coordinate dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo dimostrarono che De Simone e Improta erano stati giustiziati dallo stesso clan Veneruso e Castaldo proprio per avere ucciso per errore Valentina. Obbiettivo del gruppo camorristico non era infatti la bambina ma Domenico Arlistico, fratellastro del padre di Valentina.
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