RAGAZZA MADRE E INCINTA DI TORINO COSTRETTA A PROSTITUIRSI IN CASE SQUILLO DI CHIAIA E VOMERO CHIAMA LA POLIZIA CHE LA LIBERA: ARRESTATO IL COMPAGNO

La tenevano segregata in casa e sotto la minaccia di una pistola la obbligavano a prostituirsi. E' la storia di Emily, una ragazza di 29 anni, che i poliziotti del commissariato Chiaia dicono essere incinta di pochi mesi, già mamma di un bambino di tre anni, originaria di Torino ma che insieme al suo compagno lo scorso novembre è approdata a Napoli in cerca di un futuro migliore ed invece proprio lui, l'uomo che amava e di cui tanto si fidava è diventato il suo "protettore".
Il lui in questione è Matteo Di Domenico, di 26 anni, originario del capoluogo piemontese. Con lui un complice, Giuseppe Marcellini, di Foggia, 27 anni. I due, dopo aver portato la ragazza a Napoli l'hanno obbligata a prostituirsi prima nella casa squillo di via Poerio 29, chiusa qualche settimana fa dalla polizia, e poi in un'altra al corso Vittorio Emanuele.
Dell'organizzazione faceva parte anche un altro uomo, allo stato irreperibile, già coinvolto nella vicenda in una casa squillo scoperta a Chiaia e che percepiva 150 euro al giorno mentre, dopo ogni prestazione, la ragazza era costretta a cedere l'intero incasso a Di Domenico e Marcellini.

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