FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE ITALIANE IN ROSSO. PEGGIO DI TUTTE IL SAN CARLO DI NAPOLI, CON UN MENO 5,5 MILIONI DI EURO

E' sempre più ridotto in Italia lo stanziamento per il Fus, il fondo unico per lo spettacolo, che dai 516 milioni di euro del 2000 scende per l'anno in corso a 377 milioni. Lo segnala nel Rapporto Italia 2009 l'Eurispes, sottolineando gli ulteriori tagli al ministero dei beni culturali previsti per il 2010 e il 2011. Con le finanziarie 2007 e 2008, nota l'istituto di ricerca, le risorse destinate al fondo avevano raggiunto di nuovo i valori precedenti (511 milioni) prevedendo per il 2010 una quota pari a 563 milioni. I 511 milioni sono scesi però quest' anno a 456 e la quota dei teatri lirici si è ridotta passando dal 47,8% al 46,6%, con una diminuzione di 31 milioni "sufficienti - notano i ricercatori - a mettere in seria difficoltà tutti i bilanci".
FONDAZIONI IN ROSSO: Nel 2007, 6 delle 14 Fondazioni lirico sinfoniche italiane risultavano in rosso: il San Carlo di Napoli (- 5,5 mln) La Scala di Milano (-4,3mln) Il Maggio fiorentino (-1,8mln) il Comunale di Bologna (-1mln) il Verdi di Trieste (- 655 mila) la Fenice di Venezia (-93mila). In attivo il Massimo di Palermo (+1,9mln) Il Carlo Felice di Genova (+43,8mila Petruzzelli e Teatri di Bari (+42 mila) l'Opera di Roma (+39 mila) l'Accademia di Santa Cecilia (+29mila) il Lirico di Cagliari (+6,8 mila) e il Regio di Torino (+5,7 mila).
Nel 2007 le fondazioni hanno avuto 229 milioni e 646 mila euro dal Fus e da extra del Fus, oltre a 124 milioni 413 mila dagli enti territoriali. Molto meno dai privati (30,8 milioni). La fondazione che avuto più soldi dai privati è l'Accademia di Santa Cecilia (5,4 milioni).
Al 31 dicembre 2007, i debiti delle fondazioni liriche ammontavano a 291 milioni di euro. 92 milioni i ricavi dei biglietti, 342 milioni i costi del personale. La fondazione che conta i debiti maggiori è La Scala (44 milioni).
La finanziaria 2009 prevede per l'anno in corso tagli al bilancio del ministero dei beni culturali di 236 milioni di euro. Nel 2010 il taglio salirebbe a 240 milioni e, nel 2011, a 431 milioni.

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