POMPEI, RISCHIO CALO DELLE PRESENZE TURISTICHE PER COLPA DELLA DISATTENZIONE DI TRENTALIA. LA DENUNCIA E' DEL COMMISSARIO RENATO PROFILI

Il Commissario Straordinario per l’emergenza dell’area archeologica di Pompei Renato Profili ha scritto al Governo per ottenere il potenziamento del trasporto ferroviario e lamentando la progressiva cancellazione da parte di Trenitalia di tutte le fermate nella Stazione Pompei dei treni a lunga percorrenza. Nella lettera inviata al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta e al Capo Gabinetto del Ministero per i Beni e le attività culturali Salvatore Nastasi, il commissario sottolinea "la totale assenza su questo argomento delle Istituzioni locali che pure in passato hanno gridato al calo turistico". Il comprensorio dell’area vesuviana che comprende Pompei, si ricorda nella relazione di Profili, conta 500mila abitanti residenti al quale vanno aggiunti circa sette milioni di turisti di cui tre visitano l’area archeologica e quattro il Santuario.
"L’attuale orario ferroviario offende la città di Pompei – denuncia il commissario – e infligge un grave disagio al turismo nazionale e internazionale con conseguenze negative e danni gravi oggettivamente riscontrabili già nelle statistiche, all’indotto economico di tutto il terziario territoriale". Profili rivolge al Governo l’invito di intervenire presso l’azienda Trenitalia "al fine che essa, nell’interesse della collettività, partecipi allo sforzo di rilancio della città antica la quale subisce i contraccolpi della decadenza turistica e socio economica della città moderna". Il Prefetto auspica infine che alla Stazione ferroviaria di Pompei città, per la sua forte valenza turistica, venga riconosciuto, per l’utenza su ferro, il ruolo di Stazione-epicentro.

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