DENIS-LAVEZZI E' LA COPPIA CHE FA SOGNARE I TIFOSI DEL NAPOLI. IL 27ENNE ARGENTINO FELICE DELLA TRIPLETTA DI IERI: DOBBIAMO ANCORA LAVORARE TANTO

Denis-Lavezzi è la coppia argentina che fa sognare il Napoli capolista. Denis-Lavezzi è il binomio azzurro che coniuga fantasia e concretezza, il duo che a forza di gol, assist e giocate geniali, rigorosamente a ritmo di tango, sta facendo impazzire i tifosi partenopei. Denis-Lavezzi, ovvero la 'De-La', sulle orme della
'Ma-Gi-Ca' degli anni d'oro. 'De-La', curiosamente come il diminutivo del patron, Aurelio De Laurentiis, proprio stamattina insignito al Quirinale dell'onoreficenza di Cavaliere del lavoro. Un lavoro che all'ombra del Vesuvio paga. Perchè Denis e Lavezzi (insieme a Gargano, Santacroce, Hamsik, Maggio...) erano semi sconosciuti o giù di lì fino a poco tempo fa, mentre ora è tutta un'altra musica: il Pocho è il terrore dei difensori avversari e il re indiscusso del San Paolo da più di un anno; el Tanque da ieri notte è la nuova arma letale a disposizione di Edy Reja. Suoi i tre gol che hanno steso la Reggina a Fuorigrotta. E che lo hanno reso protagonista inatteso del Napoli che vola. Ed allora eccolo, German Denis: 27 anni, nato a Lomas
de Zamora, a sud si Buenos Aires. Tira calci dall'età di cinque anni, grazie alla spinta del padre Gustavo (scomparso otto anni fa) che lo portò nelle giovanili del club San Martin. Ha sempre giocato da attaccante, anche nel Talleres de Remedios de Escalda, squadra con la quale ha siglato il suo primo poker (con la formazione Primavera) ed ha debuttato nel massimo campionato argentino, il 13 aprile 1997, giorno di Pasqua. Aveva appena 16 anni. Da allora ha collezionato 12 stagioni da 'pro' con 7 maglie diverse; 264 presenze tra A, B (in patria) e C (in Italia, col
Cesena); 109 gol, dei quali 27 nella scorsa stagione con l'Indipendiente. Quest'anno e' stato impiegato per 580 minuti in campionato. Gli sono bastati per segnare 5 reti e dispiegare tutto il campionario del bomber di razza: potenza (il primo gol di ieri notte), opportunismo (gli altri due), gioco aereo (la rete decisiva di testa a Bologna), completezza tecnica (la torsione per l'inutile 2-3 a Genova, di sinistro). "Non avevo mai segnato tre gol, non è una cosa da poco - dice el Tanque - per un attaccante far gol è importante, e poi quando si comincia è difficile fermarsi". Se lo augura il Napoli, se lo augurano i tifosi, se lo augurano i compagni di squadra, che ieri gli hanno fatto dono del pallone del match con la Reggina corredato dalle firme di tutti i calciatori, come si usa in Inghilterra quando a qualcuno riesce l'impresa dell'Hat Trick, la tripletta, appunto. "E' stato bellissimo", e' il commento dell'attaccante argentino. E pensare che i suoi primi passi in azzurro sono stati a dir poco tribolati: tre centri nelle amichevoli precampionato, due assist in Intertoto, l'affetto della gente, ma anche il digiuno in gare ufficiali e qualche critica (un pò legnoso, troppo sulle gambe, è stanco, vede poco la porta). Pian piano però, è arrivato il vero Denis: due gol in Uefa (a Scutari, contro il Vllaznia, il 14 agosto scorso, poi al San Paolo con il Benfica), poi le cinque perle in campionato. "Le critiche di inizio anno le lascio stare,
io devo pensare solo a fare gol - è la replica della punta sudamericana - so che non sara' per niente facile dimostrare il mio valore, e so anche che devo lavorare tanto". Come ha fatto fin dal primo giorno di ritiro a Jennersdorf: sul campo anche nei giorni liberi, un esempio per tutti. Lavoro, serieta', impegno e culto della famiglia. Questi i suoi segreti. Insieme alla buona cucina: adora l'asado piu' della pizza (a meno che non sia quella che gli prepara la madre, Alicia Gamiz, sua grande tifosa), ma anche il pesce, soprattutto quando è lui stesso a pescarlo, visto che German, appena puo', scappa via con amo e lenza. Una passione, quest'ultima, seconda solo alle grandi rimpatriate. Con il fratello Federico e la sorella Barbara, con i nipoti Actavio e Nacho, con la moglie Natalia e i figli Matias di 5 anni, nato in
Italia, e Malena, di 2. E con il Pocho Lavezzi. "Andiamo spesso a cena insieme, cosi' non dimentichiamo le abitudini argentine", confessa Denis. Lui e il Pocho, la 'De-La', magari da riproporre in Nazionale. "Me lo auguro, lui ha caratteristiche diverse dalle mie, ci integriamo benissimo", sibila el Tanque. Tocca a Diego Maradona, el Pibe de Oro, l'ultimo re di Napoli, guarda un po', scegliere, decidere. "L'ho incrociato una sola volta, per una gara di beneficenza, ma non ho potuto parlargli perche' c'era una grande confusione", racconta German, quattro gettoni fin qui con la Selecion, la prima il 7 ottobre 2007 in occasione delle
eliminatorie Sudamericane per il Mondiale 2010 (debutto il 16 ottobre 2007 nella partita Venezuela-Argentina 0-2), l'ultima per Peru'-Argentina del 6 settembre scorso. Crespo e Cruz sono i suoi modelli, Sosa il bomber da cui ha ereditato in azzurro la maglia numero 9, molti lo hanno invece accostato a Batistuta. "E' un
grande giocatore, l'ho seguito spesso e mi farebbe piacere ripercorrere la sua carriera in Italia, ma devo ancora fare tanto", dice Denis a tal proposito. Per fare tanto, pero', serve giocare. E nel Napoli capolista anche la' davanti si sgomita. "Abbiamo degli ottimi ricambi, quando manco io c'e' gente come Pia' e Zalayeta". Quando manca lui. Chiaro? Chiaro. Vuole giocare, insomma, Denis. Anche per confermare le sue doti di sciamano. Prima di Roma-Napoli, gara d'esordio in campionato, stupi' tutti cosi': "Conosco bene la serie A, e' un torneo difficile, ci sono squadre forti, ma l'obiettivo e' centrare la Champions League". Fin qui ci ha preso. Ora addirittura rilancia: "Se non commettiamo errori possiamo arrivare lontano. Ci sono tante squadre forti, che vogliono vincere lo scudetto, per noi non sara' per niente facile. Ma stiamo giocando bene". Napoli in lizza per il titolo quindi. Anche se "sarebbe gia' fantastico arrivare in Champions League o in Coppa Uefa". E' un Denis comunque ambizioso. Che lancia un avvertimento al Milan: "Quella
di domenica e' una partita che vale tanto, sappiamo che loro sono una squadra fortissima, ma se saremo concentrati potremo tornare con qualche punto e toglierci una bella soddisfazione. E' gia' fantastico essere davanti ai rossoneri, e' un sogno che si realizza". E va via. A preparare un'altra magia.

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