CANNAVARO A SKY: MI SONO ISPIRATO A MARADONA E FERRARA. CALCIOPOLI? CI HA DATO LA FORZA DI AFFRONTARE IL MONDIALE CON LA GRINTA GIUSTA

Per diventare il grande campione che è, Fabio Cannavaro si è ispirato a Maradona ("mi
ha dato sette anni di sogni, vincere uno scudetto a Napoli era impensabile") e Ferrara ("è stato un esempio dal punto di vista professionale, un punto di riferimento, un esempio impeccabile per i giovani napoletani"). Lo ha confidato lo
stesso difensore azzurro ai microfoni di Sky Sport, in una lunga intervista che andra' in stasera alle 22.30 nella rubrica "I Signori del calcio". Dopo il coinvolgente (e travolgente) inizio di carriera con il Napoli e qualche difficoltà con l'Inter di Cuper e Zaccheroni ("avevo problemi alla tibia e volevo a tutti i costi giocare ugualmente"), l'approdo alla Juve dove Fabio ha vinto i suoi primi scudetti, titoli che però calciopoli ha spazzato via. "E' stato un brutto colpo per tutto il calcio italiano - ha detto il capitano azzurro - Uno scandalo magari anche positivo perchè ha dato alla Nazionale la forza di affrontare quel Mondiale con
la cattiveria che ci serviva. Ci hanno tolto sulla carta due scudetti, ma le emozioni e la gioia che abbiamo provato in quei due anni non ce le possono togliere, come le medaglie che ho a casa. Anche perchè chiunque andasse in campo sapeva che
eravamo noi la squadra più forte". Dei due anni in bianconero Cannavaro conserva tantissimo, "è stata un'esperienza fantastica a livello lavorativo: è bello arrivare il primo giorno in uno spogliatoio e sentirsi gia' a casa. A me è capitato così. Alla prima partita che giocai venne il massaggiatore a chiedermi da quanti anni fossi lì perchè ero già molto integrato: ho avuto la fortuna di ritrovare Thuram,
Buffon, Del Piero. E poi quella di giocare con Nedved, Trezeguet, Camoranesi, Ibrahimovic. Non capita tutti i giorni". Alla Juve si è visto anche il miglior Cannavaro, come ammette il difensore stesso ("in quegli anni eravamo troppo forti, era bello vederci giocare") e anche il rapporto con gli altri compagni è stato splendido". Dopo calciopoli Cannavaro ha fatto le valigie per andare al Real. "Avevo detto alla societa' che non avevo alcun problema a restare in Serie A anche con una penalizzazione di 50 punti, anche perche' la mia famiglia ed io stavamo benissimo a Torino. Altrimenti, chiesi di prendere in considerazione altre offerte. Il giorno dopo arrivò quella del Real Madrid". In questi anni Cannavaro, però, le soddisfazioni più belle se l'è tolte con la maglia azzurra dove, nel 2002, ha ereditato da Maldini la fascia di capitano e cosi' ha sollevato la coppa del Mondo a
Berlino. "Sono contento di esserci stato e di averlo vissuto. Vincere un Mondiale - ha concluso - è il sogno di qualunque calciatore. Io ho avuto la fortuna di fare parte di una squadra, abbiamo passato due anni fantastici, anche grazie a Lippi. Però adesso quel periodo lì deve essere messo da parte e pensare al 2010 perchè abbiamo voglia di far capire alla gente che i Campioni del mondo hanno voglia di rifarsi ancora".

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