VOLEVA RAPIRE IL FIGLIO DEL BOSS CESARANO, MA FU TRADITO DALL'AMICO E UCCISO. IN CELLA IL 41ENNE GIANCARLO CIPRIANO

Giancarlo Cipriano, 41 anni, è stato sottoposto a fermo di pm su mandato della Direzione distrettuale antimafia di Napoli perchè ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio di Alfonso Avitabile, considerato gravitante nell'orbita del clan Cesarano, avvenuto a Pompei il 6 gennaio 2001. Cipriano, uomo del boss Ferdinando Cesarano, ricevette l'ordine di uccidere un amico dal capoclan detenuto attraverso bigliettini manoscritti. Avitabile, conosciuto come esperto 'tombarolo', aveva scavato in una notte il cunicolo sotto l'aula bunker del carcere salernitano di Fuorni che permise la fuga di Cesarano e del suo braccio destro Giuseppe Autorino il 22 giugno 1998; un lavoro per il quale gli erano stati promessi 20 milioni di lire, mai versati. L'uomo aveva così progettato di rapire il figlio del boss per recuperare la somma, e aveva confidato il suo progetto a Cipriano, che provvide a informarne il capoclan e poi a uccidere l'amico il giorno prima del programmato rapimento.

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