SFUGGE ALLA CATTURA UNO DEI KILLER LATITANTI DELLA STRAGE DEGLI AFRICANI

Tre esponenti del clan dei Casalesi fermati con l'accusa di aver terrorizzato commercianti e imprenditori di Castelvolturno. Un quarto uomo già in carcere che dovrà rispondere degli stessi reati. Un altro pezzo da novanta della camorra casertana, Oreste Spagnuolo, implicato nella strage degli africani sulla statale domitiana sfuggito per un soffio alla cattura. E' questo il bilancio di una delicata inchiesta della squadra mobile della questura di Caserta. I decreti di fermo sono stati emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e colpisce i gregari dell'ala militare del clan dei casalesi che nella zona di Castelvolturno da mesi sta seminando morte e terrore. In cinque mesi, oltre alla strage degli africani, sono stati uccisi tre imprenditori, Domenico Noviello, colpevole di aver denunciato il racket, Raffaele Granata, anziano titolare di un lido che non ha piegato la schiena davanti agli emissari del pizzo e l'ultimo, Antonio Celiente, anziano titolare di una sala giochi assassinato pochi minuti prima della carneficina degli africani. Nessuno degli arrestati è indagato per la strage ma si tratat di elementi che da tempo gestiscono il racket delel estorsioni per conto del vertice della cosca dei casalesi nella zona di castelvolturno. Il sicario sfuggito all'arresto è Oreste Spagnuolo, già latitante, considerato uno degli elementi di spicco del gruppo di fuoco che fa capo agli altri latitanti Antonio Cirillo e Giuseppe Setola, considerati i capi dell'ala 'militare' dei Casalesi. Spagnuolo era destinatario di un fermo per estorsione aggravata con metodo mafioso, ma è coinvolto anche nell'ambito della inchiesta sulla strage di extracomunitari avvenuta a Castelvolturno.

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