CONTRO LA CAMORRA DEI CASALESI 500 MILITARI E 400 NUOVI INVESTIGATORI. IL MINISTRO MARONI: I CASALESI HANNO DICHIARATO GUERRA ALLO STATO

All'indomani della decisione del governo di inviare 500 militari in Campania, il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha detto oggi che la Camorra ha dichiarato la "guerra civile" allo Stato, e che l'uccisione di sei immigrati africani la settimana scorsa nel Casertano è stato "un atto di terrorismo" per il controllo criminale del territorio.
"Siamo in presenza di una vera e propria guerra civile che la Camorra ha dichiarato allo Stato, e lo stato deve rispondere con tutti i mezzi per riaffermare il controllo di legalità su tutto il territorio nazionale", ha detto oggi Maroni presentando al Senato una sua relazione sugli omicidi avvenuti il 18 settembre scorso a Castel Volturno, e per i quali è già stato arrestato nei giorni scorsi uno dei presunti killer. "E' significativo il fatto che la procura di Napoli ha deciso di contestare alla persona che è stata arrestata il reato per la strage di Castel Volturno il reato di strage con finalità di terrorismo", ha aggiunto il capo del Viminale. Alfonso Cesarano, che si trovava ai domiciliari, è finora l'unico arrestato perché considerato uno dei componenti del commando che ha aperto il fuoco sugli immigrati. Mentre altri due presunti camorristi, Alessandro Cirillo e Oreste Spagnolo, vengono ricercati per lo stesso reato. Parlando dei motivi della strage di Castel Volturno -- di cui è rimasto vittima anche un italiano, ritenuto legato a un ex capoclan --, Maroni ha detto che secondo gli investigatori gli episodi "confermano la strategia dei Casalesi di tentare di stroncare anche con azioni violente ed eclatanti i tentativi di opposizione all'affermazione del proprio potere criminale, anche nei confronti della criminalità straniera".
NEL MIRINO DEGLI INQUIRENTI UNA DECINA DI PERSONA
Nel mirino degli inquirenti, c'è un gruppo di "una decina" di ex appartenenti del clan dei Casalesi che dopo la decisione dell'ex capo Domenico Bidognetti di collaborare coi magistrati e il processo
"Spartacus" contro una serie di capi dell'organizzazione ha deciso di mettersi in proprio, controllando le attività criminali di Castel Volturno. "Questo gruppo pertanto starebbe cercando di esercitare un controllo sulle attività criminali esercitate dalle organizzazioni malavitose... di immigrati africani presenti in quell'area", ha detto il ministro, riferendosi in particolare allo spaccio di droga. Ma anche allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro nero, al contrabbando, al gioco clandestino, all'estorsione e all'usura. Dunque il ministro sembra accreditare una delle prime tesi diffuse subito dopo la strage del 18 settembre, quella di una "punizione" dei camorristi contro gli africani, rei di cercare di sottrarre loro il controllo del territorio. Come già in passato i casalesi avevano fatto contro i clan albanesi, sia pure senza azioni così eclatanti. Nella sua relazione Maroni ha dedicato spazio anche agli immigrati africani, che secondo una stima citata dal ministro nella zona di Castel Volturno sarebbero ormai superiori di numero rispetto agli stessi residenti, e al tipo di reati compiuti dalla malavita "extracomunitaria", non solo spaccio di droga e prostituzione, ma anche "occupazione abusiva di interi fabbricati". Il quadro criminale del Casertano e della zona dove si è compiuta la strage non era affatto sconosciuto alle forze dell'ordine, ha assicurato il ministro, tanto che nei mesi scorsi erano stati già inviati rinforzi, sia della Polizia di Stato che dei Carabinieri. E anche compiute molte operaizoni di polizia. Di fronte però alla "guerra civile" e al terrorismo", nel weekend è stato deciso l'invio di 400 agenti "altamente specializzati" nel weekend e ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al dispiegamento nell'area di 500 militari. Mentre degli "scenari inquietanti" sollevati dalla vicenda si stanno occupando anche i servizi segreti, ha riferito Maroni.

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