ALGA TOSSICA NEL MEDITERRANEO, CROLLANO LE VENDITE DEI MITILI A BACOLI


Colano a picco le vendite di mitili nell'area flegrea, accompagnato da cali di presenze nei ristoranti. Il tutto per i timori suscitati dalla presenza di una tossina prodotta da un'alga (la "ostreopsis ovata") che si riproduce soprattutto nelle acque di Miseno. I prelievi dell'Arpac, l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, ed i riscontri della Stazione zoologica Dohrn, dell'Istituto Zooprofilattico di Portici e dall'Università Federico II hanno segnalato un incremento della presenza di quest'alga nelle acque del litorale flegreo, e il Comune di Bacoli ha subito emesso un'ordinanza per chiedere alla cittadinanza di evitare il consumo dei molluschi. L'iniziativa ha fatto scattare l'allarme e le inevitabili proteste di pescatori e ristoratori. "Così si manda in frantumi un'economia già al collasso per via dell'emergenza rifiuti - hanno reagito all'unisono i commercianti -. Non esiste un pericolo grave. Lo stato di allerta procura solo un allarmismo che produce ulteriori difficoltà al nostro già labile sistema economico". Anche dal mondo della mitilicoltura vengono delle prese di distanza dall'ordinanza sindacale: i responsabili dell'Irsvem, lo stabilimento di depurazione dei mitili a Baia, dicono che "il sindaco ha fatto solo una grande confusione. I nostri prodotti si possono mangiare. Non ci sono pericoli. Ci siamo appellati all'autorità sanitaria che entro domani porterà chiarezza e spiegherà in maniera completa la situazione".

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