GIUGLIANO IN CAMPANIA, IN CELLA LA BANDA DEI VIGILI URBANI CHE INTASCAVA MAZZETTE PER CHIUDERE UN OCCHIO SUGLI ABUSI EDILIZI


Mazzette in cambio del silenzio sulle costruzioni abusive che spuntavano come funghi sul litorale. Così 23 vigili urbani del comune di Giugliano avrebbero macchiato d’infamia le divise e la reputazione del corpo di polizia locale. A dipingerli come una banda di delinquenti i magistrati della procura di Napoli che in una sola retata hanno mandato in galera 23 vigili, 13 imprenditori e 3 funzionari dell’ufficio tecnico comunale con accuse che vanno dall’associazione per delinquere alla concussione, corruzione, falso in atto pubblico ed altri reati ancora. Oltre ai 39 arresti, eseguiti all’alba contestualmente a decine di perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati, ci sono altri 180 indagati, per lo più si tratta di proprietari di abitazioni abusive.
L’inchiesta era partita quasi in sordina all’inizio del 2007 quando una donna denunciò alla polizia il ricatto di un vigile urbano che pretendeva prestazioni sessuali in cambio del silenzio dalla proprietaria di un immobile dove erano stati eseguiti lavori senza autorizzazioni.
E’ bastato mettere sotto controllo il telefono del vigile sessuomane per scoprire che al comando c’era un gruppo criminale, è l’accusa della procura, che aveva stabilito un tariffario per non sequestrare immobili abusivi e una cassa comune dove finivano i soldi delle mazzette che venivano poi spartite.
Gli imprenditori palazzinari arrestati conoscendo la banda dei vigili urbani, pagavano per poter costruire tranquillamente. Le accuse, ovviamente, sono tutte da provare… intanto la procura le ha presentate al gip che le ha ritenute fondate tant’è vero che fatto ammanettare la metà del corpo dei vigili urbani di Giugliano.

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