PRODI-SINISTRA ARCOBALENO, LA BATTAGLIA POLITICA E LEGALE SULL'INCENERITORE DI ACERRA SI SPOSTA A BRUXELLES



La denuncia è politica, prim’ancora che penale. Una cosa è certa però: qualcuno ne uscirà con le ossa rotte dalla strana vicenda della costruzione del termovalorizzatore di Acerra. L’Ordinanza del premier Romano Prodi di consentire l’incenerimento nel costruendo impianto di Acerra anche di quelle ecoballe che i magistrati napoletani, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, hanno definito con tanto di certificati di laboratorio eco-truffe, è andata di traverso al sindaco della cittadina a nord di Napoli, Espedito Marletta. Da qui la presentazione di un esposto all’Unione Europea e la denuncia politica di un comportamento non corretto da parte di Prodi. A dare man forte al sindaco, di Rifondazione comunista- Sinistra Arcobaleno, ora ci sono anche i due eurodeputati della Sinistra, Roberto Musacchio e Monica Frassoni, che stanno seguendo l’iter dell’esposto-denuncia a Bruxelles. Il senatore Tommaso Sodano, presidente della commissione Ambiente in questa legislatura chiusa in anticipo, non ha usato toni concilianti nel definire il provvedimento di Prodi: “Era ed è un regalo alla Impregilo, la società messa sotto inchiesta dalla Procura di Napoli e ritenuta assieme a Bassolino responsabile dello sfascio e del caos nel settore dei rifiuti”. Se e come il provvedimento potrà in qualche modo incidere nel prosieguo del processo in atto per il disastro ambientale di questi 15 anni è ancora presto per dirlo. Una cosa è certa, la partita tra la politica e la magistratura sullo sfascio nel settore dei rifiuti e sul colossale business illegale che c’è dietro, è ancora tutta aperta.

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