A CHI VA IL VOTO DELLA CAMORRA? SANTI, VERGINELLE E I COSIDDETTI ESPONENTI DELLA SOCIETA' CIVILE SI SQUAGLIANO NELLE URNE

Piaccia o no, la camorra vota. In Campania, poi, dove l'election day prevede anche il rinnovo di sei comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche, l'attenzione per come si svolgeranno le operazioni di voto è sicuramente maggiore. Certo, a giudicare dalla composizione delle liste elettorali in alcuni di questi comuni, c'è poco da stare allegri. Ma è la democrazia, bellezza! Comuni sciolti per camorra, purtroppo, non sempre ha poi significato condanne per quei politici o funzionari comunali giudicati collusi o comunque in rapporti stretti con clan della camorra. Ed ecco dunque che riappaiono, più forti e più collusi di prima, quei politici che invece di essere espulsi dai partiti dal meccanismo democratico del consenso vengono riproposti in lista. E vengono eletti. Eletti perchè, come spiega con una semplicità impressionante un carissimo amico (Vincenzo Coppola, direttore di Canale 9), la cosiddetta società civile alla quale demandiamo sempre un compito quasi salvifico quando le cose vanno come vanno (e cioè uno schifo), non sono altri che uomini e donne che rappresentano la faccia (ri)pulita di certi delinquenti che diventano sindaci, consiglieri comunali, deputati, senatori. Vi prego, martedì 15 aprile, quando aprirete i giornali e leggerete i nomi degli eletti (di tutti gli schieramenti, nessuno escluso), fatemi sapere che cosa vi suggerisce il vostro stomaco. Ah, un consiglio: la lettura fatela prima di mangiare.

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