NIENTE GIUDIZIO IMMEDIATO PER BERLUSCONI, IL GIP: NON CI SONO PROVE EVIDENTI DELLA CORRUZIONE DI DE GREGORIO. MA LA BATTAGLIA TRA PM E CAVALIERE CONTINUA
Niente giudizio
immediato per Silvio Berlusconi. La decisione è del gip Marina Cimma che ha
respinto l’istanza dei magistrati napoletani Henry John Woodcok e Vincenzo
Piscitelli di processare subito il Cavaliere e due suoi coindagati, Valter
Lavitola e Sergio De Gregorio. I tre sono coinvolti nell’inchiesta su una
presunta compravendita del consenso di senatori per costringere alle dimissioni
l’allora premier Romano Prodi … Operazione
in cui Lavitola – secondo i magistrati - fece da intermediario per corrompere
De Gregorio e quest’ultimo che incasso 3 milioni di euro (in buona parte in
nero) per passare dall’Idv alla Casa delle Libertà tentò a sua volta di
comprare il consenso di altri senatori. A spifferare tutto ai magistrati ci ha
pensato Sergio De Gregorio, accusato anche lui di corruzione assieme a
Berlusconi e Lavitola, e da qualche giorno agli arresti domiciliari a Roma.
L’ex senatore ha già riempito pagine di verbali, spiegato le modalità di
corruzione dei parlamentari, i patti sottoscritti e il denaro versato. Per i
magistrati prove certe dei reati, da qui la richiesta del giudizio immediato.
Ma per il gip che ha
rigettato la richiesta manca l'evidenza della prova del reato di corruzione,
mentre sussistono gli elementi per ritenere che le somme erogate da Berlusconi
a De Gregorio erano destinate a sostenere il suo movimento "Italiani nel
mondo". Insomma per il giudice l'esistenza
di un accordo corruttivo intervenuto tra gli imputati è tutt'altro che evidente.
Ora i pm dovrebbero
procedere col rito ordinario, e cioè concludere le indagini preliminari e
eventualmente richiedere il rinvio a giudizio se lo riterranno.
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