NASCE MUSEO DELLO SPORT, CIMELI DI TUTTE LE DISCIPLINE ALLO STADIO OLIMPICO DI TORINO. ARISI, ECCO LA CASA DEI CAMPIONI
Il casco di Ayrton Senna, la maglia
numero 10 del Napoli autografata da Diego Armando Maradona, i
guantoni di Mohammed Ali', la tuta da moto di Marco Simoncelli,
la canotta di Livio Berruti, medaglia d'oro a Roma '60. E' un
piccolo campionario delle tante 'memorabilia' che costituiscono
il patrimonio del nuovo Museo dello Sport inaugurato oggi a
Torino.
Si tratta della prima esposizione permanente in Italia
dedicata ai cimeli di tutte le discipline sportive. Vi hanno
contribuito campioni del passato e del presente che con i loro
pezzi hanno alimentato negli anni la collezione privata di
Onorato Arisi, presidente della Autentico Sport, che conta
300mila pezzi e da cui proviene la selezione esposta.
''Ho realizzato il mio sogno - sottolinea Arisi -: creare una
casa per i campioni, regalare a chi mi ha fatto battere il cuore
con un'impresa sportiva un luogo ove coltivare la memoria''. Un
sogno che ha preso forma allo stadio Olimpico di Torino, teatro
di un altro sogno realizzato, quello dei Giochi invernali del
2006. Sul lato nord-est dell'impianto e' stato ricavato un
percorso espositivo che racconta in cinque sale poste su due
piani, per 800 metri quadrati complessivi, cinque storie di
sport. Si parte con la sala 'Football', con l'omaggio alla
Nazionale italiana di calcio e al Torino che all'Olimpico e' di
casa.
Azzurro e' il colore base della seconda area, 'Only Number
One', dedicata ai 'numeri uno d'Italia': ci sono i cimeli dello
schermidore Edoardo Mangiarotti, del pugile Giovanni Parisi, del
pilota di Formula 1 Michele Alboreto, degli sciatori Piero Gros
e Stefania Belmondo, dei fratelli golfisti torinesi, Edoardo e
Francesco Molinari, del pugile Roberto Cammarelle, olimpionico a
Pechino 2008. C'e' anche Mauro Berruto, Ct della Nazionale
italiana di pallavolo bronzo a Londra 2012, che ha donato un
maglia e un pallone autografato dagli azzurri: ''E' un giorno
importante - spiega -, il museo dimostra che lo sport e' un
fatto culturale''.
Si sale poi al secondo piano e si lascia spazio alle emozioni
con la slitta dell'esploratore Ambrogio Fogar, gli 'attrezzi del
mestiere' di Senna e Ali' e alcune pellicole cinematografiche.
La quarta sala e' per la citta' di Torino, raccontata attraverso
trofei e ricordi che richiamano i campioni, le squadre e le
manifestazioni del capoluogo piemontese. Si chiude con le due
ruote, con le fatiche e le imprese dei grandi campioni, da Coppi
a Bartali, da Merckx a Motta, a Balmamion, Moser, Bugno e
Pantani. In tutto sono rappresentati 200 atleti, che hanno
conquistato cinquanta medaglie olimpiche, oltre cento titoli
mondiali ed europei e migliaia di titoli italiani. La colonna
sonora del museo e' trasmessa da un grande juke box che contiene
106 brani: gli inni delle squadre di calcio (George Best canta
quello del Manchester United) ma anche pezzi pop e rock cantati
dai vari Pele', Cruijff, Maradona, Beckenbauer, Paolo Rossi,
Merckx.
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