FINMECCANICA: INDIA 'CHIAMA' AMBASCIATORE ITALIANO GIORNALE,MODIFICATI REQUISITI PER GARA ELICOTTERI.SOCIETA',FALSO
Dopo le procure italiane, ora anche il
governo indiano vuole vederci chiaro sulla vicenda della
presunta tangente da 51 milioni di euro che sarebbe stata pagata
da AgustaWestland, attraverso alcuni intermediari, nell'ambito
del contratto per la fornitura al ministero della difesa indiano
di 12 elicotteri Aw 101, siglato nel febbraio del 2010.
L'ambasciatore italiano a Nuova Delhi, Giacomo Sanfelice, è
infatti stato ricevuto ieri dal ministero degli Esteri indiano:
obiettivo dell'incontro, ha confermato il portavoce del governo
Syed Akbaruddin, un "colloquio" proprio sull'affare degli
elicotteri. Nell'occasione, le autorità indiane hanno anche
consegnato al diplomatico un promemoria con cui si chiede a Roma
di condividere le informazioni a disposizione dell'Italia sulle
presunte tangenti. "Il governo indiano - ha detto Akbaruddin -
considera la questione molto seriamente".
E che l'India sia particolarmente interessata a capire come
stanno realmente le cose, lo conferma l'attenzione con cui il
giornale 'The indian express' sta seguendo la vicenda. Il
quotidiano, ormai da giorni, continua a pubblicare i documenti
raccolti dalla procura di Napoli e poi finiti per competenza a
quella di Busto Arsizio che ha iscritto nel registro degli
indagati con l'accusa di corruzione internazionale e
finanziamento illecito ai partiti il presidente e Ad di
Finmeccanica Giuseppe Orsi, alcuni dirigenti delle società del
gruppo, intermediari e cittadini indiani. Oggi il giornale
pubblica la testimonianza di un presunto socio
dell'intermediario Guido Haschke secondo la quale i requisiti
tecnici della gara per la fornitura degli elicotteri sarebbero
stati modificati per favorire proprio AgustaWestland. Una
modifica che sarebbe intervenuta nel momento in cui
l'intermediario Guido Haschke trovò l'accordo con Finmeccanica.
Nell'articolo si fa riferimento anche ad un personaggio che
risulta indagato dalla procura di Busto Arsizio: è Sanjeev Kumar
(Julie) Tyagi, uomo d'affari e ex pilota dell'air force indiana,
cugino di primo grado di quello che all'epoca dell'accordo era
un altissimo funzionario dell'Aereonautica militare indiana.
Il giornale non cita chiaramente il socio di Haschke, anche
se poi riporta la testimonianza resa dal consulente Carmelo
Messina ai pm di Napoli. E cosa dice all'autorità giudiziaria
quello che nelle carte dell'inchiesta viene definito personaggio
"in affari" con Haschke?. "Zappa (all'epoca direttore generale
Finmeccanica) mi disse che...Orsi aveva appreso che in realtà,
sulla base delle richieste del ministero della Difesa indiano,
le caratteristiche tecniche degli elicotteri rispetto ai quali
ci sarebbe poi stata la gara per la fornitura, non erano
compatibili con le caratteristiche dell'AgustaWestland, non vi
era alcuno spazio per questa società. Riferii la cosa ad Haschke
il quale passato un po' di tempo mi contattò nuovamente e mi
disse che gli indiani, o meglio il ministero della Difesa, si
era convinto, grazie ai suoi 'buoni uffici', a rivedere le
caratteristiche degli elicotteri di cui vi sarebbe stata la
fornitura in modo tale che anche gli elicotteri di Stato
potessero partecipare alla gara". Messina racconta ai pm che a
quel punto Zappa "fece i suoi accertamenti e mi comunicò che
Haschke aveva ragione ed in effetti il ministero della Difesa
indiano aveva modificato le caratteristiche tecniche degli
elicotteri di cui si sarebbe dovuto approvvigionare in modo tale
da consentire anche ad AgustaWestland di partecipare alla gara".
Versione smentita anche oggi dalla società, che è tornata a
"escludere nella maniera più assoluta" di aver mai corrisposto
una commissione ad Haschke o ad altri soggetti. "AgustaWestland
- è detto in una nota - esclude nella maniera più assoluta di
aver tentato di influenzare in qualunque maniera il processo di
selezione o di valutazione del programma Vvip o di aver avuto
relazioni diverse da quelle istituzionali con tutte le autorità
governative indiane". Secondo la società il "processo di
valutazione e selezione é notoriamente regolamentato da precise
e stringenti norme dettate dall'amministrazione indiana che
rendono del tutto non credibili gli interventi di manipolazione
che si vorrebbero attribuire falsamente ad AgustaWestland".
Dunque "la sola verità è che il contratto per il programma Vvip
è stato assegnato ad AgustaWestland a seguito di una completa
valutazione tecnica e operativa dei modelli di elicottero in
gara, svolta dall'Aeronautica Militare indiana in linea con le
procedure di acquisizione della Difesa, e a seguito delle quali
l'AW101 si è dimostrato l'unico elicottero in grado di
soddisfare appieno i requisiti di missione dell'aeronautica
militare indiana".
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