SCHETTINO, METAFORA DI UN PAESE CHE FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI
Sono un garantista e dunque continuo a pensare che Francesco Schettino,
il comandante della Costa Concordia, fino alla celebrazione del
processo e dunque alla eventuale condanna, resta un presunto innocente e
dunque deve essere trattato col rispetto che si deve a chiunque,
innocente o reo. Non mi sono mai piaciuti, benchè sia un giornalista, i
processi di piazza dove già siamo tutti d'accordo su chi è il colpevole o
peggio ancora il mostro da condannare. E però, con la stessa onestà
intellettuale, non posso non confessare che dopo aver ascoltato le
comunicazioni via radio tra Schettino e un ufficiale della Capitaneria
di Porto di Grosseto, resta l'amaro in bocca per il modo confuso,
approssimativo, in cui il comandante della Concordia dà risposte
confuse, prive di significato mentre a bordo della sua nave si consumava
un dramma le cui proporzioni ancora non sono chiare in termini di
perdite di vite umane. Spero che Schettino possa spiegare tutto, abbia
risposte per tutto. Certo qualcuno, e non solo Schettino, dovrà
risarcire quanti hanno perso la vita e tutto, nel maledetto naufragio
del Giglio.
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