MPS: PROCURA ACCELERA INCHIESTA ACQUISTO ANTONVENETA GDF ACQUISISCE NUOVI DOCUMENTI;MUSSARI,INDAGATO? 'NULLA DA DIRE'


Giuseppe Mussari aveva lasciato da pochi giorni la presidenza di Banca Monte dei Paschi quando la mattina del 9 maggio scorso gli uomini della guardia di finanza si presentarono a casa sua. Una giornata che per Siena fu un vero 'cataclisma' con perquisizioni in tutte nelle sedi della Banca e della Fondazione, nelle abitazioni e negli uffici privati dei vertici, e con alla fine
la conferma di 4 avvisi di garanzia nei confronti dei tre ex componenti del collegio dei revisori dei conti e di un ex alto dirigente. L'inchiesta riguarda l'acquisizione di Banca Antonveneta da parte del Monte. In quel momento, tra gli indagati, non c'era sicuramente Mussari, oggi ancora la vertice dell'Abi. Un'inchiesta condotta dalla procura di Siena nel piu' stretto riserbo, ma senza sosta, che ora avrebbe avuto un'accelerazione: anche giovedi' scorso, secondo quanto si apprende, gli uomini della guardia di finanza hanno fatto nuove acquisizioni di documenti nella sede della Fondazione Mps, che controlla la maggioranza relativa del capitale della banca, nell'ambito della stessa inchiesta. Secondo quanto scritto oggi da Il Giornale i pm avrebbero iscritto anche l'ex presidente nel registro degli indagati. Lui, stamani a Prato per un convegno di Confindustria, si e' limitato a dire che non aveva ''letto i giornali'' e che ''non aveva nulla da dire''. E niente ha detto neppure alla fine, quando il quotidiano lo aveva certamente letto. Nessuna smentita ma neppure una conferma. Del resto Mussari potrebbe essere stato iscritto nel registro senza per questo che il procuratore Tito Salerno e i suoi sostituti, titolari dell'inchiesta, lo abbiano informato. A Siena si rincorrono le voci, ma tutte senza un fondamento ufficiale, e gia' si parla anche di altre persone indagate insieme a Mussari, agli ex sindaci revisori e al suo ex direttore generale Antonio Vigni, il cui nome e' apparso all'epoca su alcuni quotidiani e non e' mai stato smentito. I magistrati hanno lavorato sugli atti sequestrati il 9 maggio e nella successiva perquisizione in uno studio legale di Milano il 10 luglio scorso. ''Manipolazione del mercato ed ostacolo alle funzioni delle autorita' di vigilanza'' i reati ipotizzati dalla procura senese in relazione alle operazioni finanziarie di reperimento delle risorse necessarie alla acquisizione nel 2008 di Banca Antonveneta, pagata 9,3 mld poi saliti a 10,3. Il Monte utilizzo' un fresh da un miliardo di euro e proprio su questo si sarebbe concentrata l'attenzione dei pm. Secondo il Giornale in questi mesi i magistrati hanno ascoltato, come persone informate dei fatti, anche l'attuale ministro Vittorio Grilli (ex direttore generale del Tesoro) e Anna Rita Tarantola, all'epoca funzionario generale di Bankitalia e oggi alla presidenza della Rai. Anche su questo non arrivano conferme ufficiali ma neppure smentite. Di certo l'acquisizione di Antonveneta, complice anche la crisi economica/finanziaria scoppiata proprio in quei giorni, a Siena ha costretto a una 'cura dimagrante' la Fondazione costretta a scendere dal 51% di Rocca Salimbeni al 34,9%, per soddisfare all'aumento di capitale che allora fu necessario e che oggi tutti sembrano rimpiangere se e' vero che anche il nuovo presidente del Monte, Alessandro Profumo, piu' volte ha ricordato che da presidente di Unicredit rifiuto' l'offerta di Antonveneta ''perche' mi sembrava troppo cara''.

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