MENSE SCOLASTICHE CHIUSE A NAPOLI, CI PENSANO LE MAMME DEI BIMBI
'Di fronte al ciclone che rischia
di travolgere la scuola italiana, non poteva essere certo un
temporale a fermare studenti e insegnanti, che infatti hanno
sfilato per le vie del centro sfidando la pioggia''. Lo afferma
Angela Cortese, consigliere regionale del Pd, che continua: ''Le
ragioni della protesta sono troppo forti per non stare al loro
fianco, ecco perche' stamattina ho voluto unirmi alla protesta.
Tra professori e allievi ho respirato un clima di rabbia,
risultato di un attacco concentrico alla scuola italiana. Da una
parte, infatti, si continuano a promuovere misure repressive nei
confronti degli studenti; dall'altro la funzione docente e'
sempre piu' mortificata, tra il blocco degli stipendi, che
restano i piu' miseri d'Europa, e l'aumento dell'orario di
servizio''.
''Viene da chiedersi - prosegue la consigliera democratica -
cosa ne capiscano di scuola questi tecnici, che pure avevamo
accolto con grande fiducia.
L'esecutivo guidato da Monti e un
sottosegretario del Mezzogiorno ci facevano sperare in un salto
di qualita' rispetto al disastro provocato dalla Gelmini. Ci
aspettavamo che si garantissero i servizi essenziali, che si
mettesse mano ad un dimensionamento basato su regole certe e che
invece di combattere la dispersione con la soluzione temporanea
dei 'prototipi' si fornisse alla scuola quell'organico
funzionale che garantirebbe stabilmente la continuita' didattica
e la qualita' dell'azione educativa. Invece - rileva la Cortese
- e' arrivato un concorso-beffa che lascia insoluto il dramma
dei precari. E intanto, per le famiglie, stiamo varando un nuovo
sistema di welfare: dopo i nonni baby-sitter, a Napoli abbiamo
inventato le mamme cuoche, meglio se disoccupate, e i parenti
assistenti dei diversamente abili. Se non e' frutto di una
volonta' politica, di sicuro denuncia un'incapacita'
amministrativa. Tutto questo mentre la legge regionale sul
diritto allo studio e' destinata a restare lettera morta, in
quanto priva di copertura finanziaria''.
''Il risultato - conclude la consigliera democratica - e' una
scuola che tradisce il proprio mandato e la propria anima. Una
scuola per pochi, ma non per tutti. Non ci resta che esprimere
profonda delusione per le scelte scellerate di un governo che
penalizza l'istruzione pubblica, in particolare al Sud''.
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