LEONARDO, IL BIMBO DI PADOVA TRASCINATO A FORZA DALLA POLIZIA, SOTTO ACCUSA ANCHE I MEDIA

Non solo la polizia: anche i media finiscono nel mirino per la vicenda del bimbo portato via a forza dalla polizia da una scuola veneta. Il Garante per la privacy si muove a tutela del minore dopo la pubblicazione sul web del video sull'episodio senza un'adeguata copertura dei volti e la diffusione di nomi e dati sensibili delle persone coinvolte. La Fnsi invita a non spettacolarizzare le notizie, mentre il Consiglio nazionale degli utenti insorge contro 'Chi l'ha visto?' che per primo ha mandato in onda il filmato. La conduttrice Federica Sciarelli si difende: ''Ci siamo mossi con tutte le cautele del caso''. L'Autorita' garante ha richiamato i media e i siti web ''al piu' rigoroso rispetto della riservatezza del minore'' e raccomandato ''di astenersi dal pubblicare e diffondere immagini del bambino e dettagli eccessivi che possano lederne la dignita'''. Nel mirino non solo la trasmissione integrale del video, a volte anche senza l'oscuramento dei volti, ma anche la diffusione di dati sull'identita' e sulla salute del bimbo. Duro anche l'intervento del presidente Fnsi, Roberto Natale. ''Troppi media hanno trasmesso il video senza preoccuparsi di rendere non identificabile il suo protagonista - afferma -. Non se ne puo' piu' di un'informazione priva di senso del limite, che ogni volta deve fare sacrifici umani al dio spietato della spettacolarizzazione''. Un tema caro anche al presidente Rai Anna Maria Tarantola, che nel documento messo a punto per la recente audizione in commissione di Vigilanza e ora inviato ai commissari, ha sottolineato come la tv pubblica non debba ''piu' indulgere nel sensazionalismo e nella tv del dolore''. Il Consiglio Nazionale degli Utenti, istituito presso l'Agcom, fa invece sapere che esaminera' urgentemente ''il caso del programma 'Chi l'ha visto?'''. Secondo l'organismo l'episodio e' ''prova eloquente del degrado della tv pubblica e della violazione sia delle norme poste a tutela dei minori, sia delle piu' elementari regole che tutelano la dignita' dei cittadini utenti dei media e lo sviluppo psichico e morale dei bambini''. '''Chi l'ha visto?' non e' un programma di intrattenimento, parla di scomparse, gli argomenti trattati sono delicati - si difende Federica Sciarelli -. Prima di trasmettere il video ho avvertito che si trattava di un documento drammatico. E comunque abbiamo coperto i volti e tutelato a pieno il minore. Noi l'abbiamo trasmesso di sera, ma oggi ho visto che molti altri lo hanno mandato in onda la mattina o a ora di pranzo''. La giornalista si dice dispiaciuta per il fatto che ''la polizia sia finita nel mirino, non era quello il nostro scopo. E' assurdo chiedere alla polizia di andare a prendere un bimbo''.

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